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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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mercoledì 22 ottobre 2008

oggi prorio non va


Oggi proprio non va,troppo tardi per raggiungere il mio amato bosco atro.
Il sentirmi accarezzare dall'umidità dell'aria,tra le fronde ingiallite.
Lo sfiorare i tronchi rugosi,fino agraffiarsi,
il godere dell luce lunare che filtra tra i rami,
vedere la mia ombra allungarsi,
i versi smorzati delle civette,
i movimenti celati di qualche animale.
Il rumore della cascatella da me amata,
il cadere nell'acqua in quella fresca buca
dove spesso mi tuffo nudo,
e il mio sangue si gela,
i muscoli si contraggono sotto l'addome,
mi sento rinascere.
Ma il mio bosco è lontano.
Salgo sul letto per sbucare sul tetto.
L'aria è ancora calda in questa notte autunnale.
E' tanto che non parlo delle mie ombre,
dei miei spettri,
che mi seguono ovunque,
forse perchè ultimamente il nostro rapporto è molto cambiato.
Prima le fuggivo,
mi terrorizzavano,
mi perseguitavano.
Ora aggrappate alle mie spalle nude
mi tengono compania.
Certo non sono silenti,
sembrano madri a menare i loro consigli,
invece sono pianti,
lame di coltelli che penetrano la mia pelle,
cicatrici che non riescono a guarire.
E il sangue cola
e loro beffarde lo bevono fino all'ultima goccia,
brindando la loro vittoria,
su me che le lascio fare,
non soppraffatto dal loro volere,
ma non curante della loro sbornia.

Visi che fanno sfilata negli occhi del mio pensiero,
frasi stampate dentro i ricordi,
malinconie che aggrappate alla pelle la tirano,
artigli di fiere che rigano le mie braccia di un vivo rossore.
La mente vaga tra le cicatrici del cuore,
gli occhi guardano quelle del corpo,
ricordo di lame con cui incidevo la mia pelle,
una sfida al dolore,
a quanto potevo sopportare,
non mi giudico,
come non voglio che lo facciano altri.
Gli occhi vagano veloci nelle loro orbite,
il respiro è lento
e ritmato dal tamburo del cuore.
le ccosce nude appoggiate al catrame del tetto,
la brezza che passa tra le mie membra.

Ora una musica dolce guardando la luna,
i miei spettri mi invitano a ballare,
una danza remota,
lacrime nere corrono veloci sulle mie guance,
singhiozzo,
la testa tra le mani,
ora calmo,
respiro profondo,
un ghigno di rabbia.

Grazie ombre,
mi libero solo di pensieri lontani.

























3 commenti:

  1. ciao...grazie per il tuo commento.
    sapevo che avresti capito...
    un abbraccio

    RispondiElimina
  2. B_giorno,
    ci siamo già sentiti ma, lascio anche qui un abbraccio.

    a più tardi.

    RispondiElimina
  3. grazie con tutti questi abbracci mi sembra di stare al mulionoi bianco eheheheh.

    RispondiElimina

Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere