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PECE

PECE
La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

ANOMALIE ARMONICHE
SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

venerdì 28 giugno 2013

Il suono dell'asfalto al mio passo continua impersistente ,sebbene cammini tra la gente,nonostante il traffico, le vetrine che tremano alla musica ,che si diffonde dall'interno.
Solo i particolari centrano il suono rompendo il silenzio,poggiandosi sulla mia vista ,raccolta dietro i capelli, bianchi, che ormai coprono i miei occhi.



Mentre tutto scivola, sbiadendo i bordi, perdendosi tra i cristalli, dando quella visione surrealistica , che non é altro che l'ombra della realtá.Quella che segue, che non molla.Piegata sotto le panchine in attesa.Si stende sopra i tavolini quasi a rubare i caffé fumanti,tra parole senza suono ,che intentano a allegerirne il peso.A schivarla.
Tocchi veloci che aggiustano il trucco, che sistemano le maschere sopra i visi.Occhi che penetrano i veli per sognare, per piacere, per riempirsi la bocca di gocce di saliva, di costruire ció che vogliamo, ció che vorremmo.Spesso vestendo gli altri, anche se é sempre per noi stessi.

E qui il mio pensiero rallenta un momento,le labbra accentuano il sorriso.Silenzio totale.Nemmeno il suono della mente alla ricerca dei ricordi,perché sono li.Pronti.Fuori dal mio bosco lontano, dove non ho mai permesso di entrare.Hanno fatto male, mi hanno ferito, anche se mai ho permesso che si vedesse, che si sentisse, che si capisse.
Hanno il peso dei miei errori, la sfacciataggine della coscienza, la mia completa assoluzione.


Amo sapere che stanno in questo limbo, non li ho mai permesso di entrare, ma nemmeno glie l'ho vietato.Il mio inferno non ha piú porte, mantiene sempre il banco su cui battere , anche se non sono in attesa che entri.
Mi piace sapere che pensi di avere vinto la tua assurda battaglia, amo la tua convinzione.Soprattutto quando su queste vetrine vedo riflesso il mio sorriso da "perdente" e la tua angustia da vincitrice.Per questo ho scattato una foto.Come premio......


Riprendo a camminare.Poi mi fermo perché la mia risata tira il mio ghigno.Quasi silenzio.
Suono di passi sull'asfalto.
I miei passi.
Eppure sono immobile.....
ma la mia ombra é sempre avanti.





lunedì 17 giugno 2013

La caseta...la peña...

Tra i tanti eventi che si svolgono in Andalucia,io amo questo.
Ogni anno a maggio nella cittá dove vivo.
Tema:il cavallo.
Ma quello che mi attira, che mi cattura, é l'atmosfera,aldilá dell'immagine turistica.
Riesce a racchiudere lo spirito di questa terra, di chi la abita.
Tra i tanti eventi c'e`` anche la Settimana Santa, ossia una marea di idioti che portano in spalla varie raffigurazioni o statue della Madonna,Crocifissi etc.,peró non voglio amareggiare il momento.







La caseta dove riunirsi,la peña dove incontrarsi ,colore,alcool,musica....e tutto scivola avanti.

mercoledì 5 giugno 2013

In effetti era presto, ma la necessitá di liberarsi velocemente di questo inutile pulviscolo era necessaria, dato che avrei anche potuto scegliere di scrollare le spalle e soffiarlo via, ma affrontarlo sarebbe stato divertente e sicuro legalmente piú comodo.
Dopo non so quanto tempo, la mia non-pazienza é nota quindi potevano essere passati dai 5 ai 6 minuti e mezzo massimo,mentre aspettavo davanti a questa porta di colore chiaro, coi bordi metallici stampata in una parete chiara dai suoni metallici.
Provai a bussare e non ricevendo segnali dall'interno girai il pomello ed eccomi dentro questo laboratorio di consulta.
Una scrivania, sedie, carte e un crocefiso sulla parete di fronte.
Passó qualche minuto che non posso quantificare e decisi di sedermi in una delle sedie dietro la scrivania.
Si aprí la porta ,accompagnata dal suono di voci.Il primo ad entrare si accorse di me,la sua bocca si sospese un istante nello stupore.
-Buongiorno-dissi con tono gentile.
Bu..ongiorno -rispose il soggetto e l'altro che lo seguiva anche lui stupito.
Prima che potessero reagire proseguii:
-Si accomodino,prego.-
Il primo ad entrare mi chiese chi fossi ,mentre il tono della sua voce nascondeva una certa forma di rabbia, contenuta dalla sua professionalitá,cosa che lui non sapeva che sarebbe stata sicuramente a suo svantaggio e sicuramente aveva giá decretato la mia vittoria.
Mi alzai dalla sedia:
-Prego,stavo solo scherzando,avevo un appuntamento questa mattina qua da voi.
-Quindi lei é....
-Si.Sono!-
Mentre i due si rilassavano un poco e prendevano le loro dovute posizioni,allargarono i loro sguardi su di me, mentre io mi portavo una mano al mento.
-Dunque..-inizió il biondo o almeno queloo che quando aveva i capelli doveva essere biondo.
-Bla..bla..bla..bla...-fece scivolare tutta quella poltiglia di cose legali, mediche, mentali,insomma bla bla.
Aspettavano che io parlassi,mentre io continuavo a tacere ,fissando prima uno e poi l'altro negli occhi.
-Cosa vuole raccontarci..?.-intentó quello che era moro ,prima di avere i capelli bianchi.
Passandomi un dito tra il labbro superiore e le nari:
-Io non ho scelto di essere qua o meglio, ho scelto di essere qua,peró questa tra virgolette visita l'avete richiesta voi, tramite il bla bla bla di prima,quindi ve lo chiedo io cosa volete raccontarmi?-
Sorrisero entrambi e si guardarono a vicenda.
-Vi viene naturale o avete provato per settimane con un coreografo?-
-Eeeh?-
-Lasci perdere, ammetto che queste battute non ci sono nei vostri libri di testo.-
Presi un lungo respiro.
-Facciamo cosí,dato che ho moooooooolto di meglio da fare, che stare qua dove aleggia una puzza tra merda e morte e scusatemi, peró non siete il mio tipo,ne stereotipo e immagino che anche voi abbiate altro di piú importante da sbrigare,cosicché cerco di chiarirvi le idee .
So di essere qua  a vostra osservazione, perché voi possiate dedurre se sono malato di mente, folle, se ho qualche turbe o turbina che mi sconvolge la vita, così da poter spiegare, come vi é stato richiesto il mio stato mentale,fare una panoramica di me.
Visto che non avete una macchina fotografica con grandangolo , potrei molto velocemente farmi scattare un'istantanea al dito medio della mia mano,ma sarebbe molto maleducato e infantile,anche se ammetto non mi dispiacerebbe.
Dunque vediamo, all'ascolto uno psicolog e uno psichiatra, per poi aspettarmi una possibile visita da un neurologo e se mi comporto bene alla Nasa.
Io non mi confesso, se non con chi io ho voglia di farlo,evitiamo qualsiasi cosa che faccia riferimento alla chiesa,perché oltre a sconvolgermi lo stomaco, impegnerebbe molte ore e sedute e al finale continuerei a parlare solo della mafia piú antica del mondo.
Dicevo..io non mi confesso , odio i se e odio i ma.











Sono curioso, mi piace vivere, ascoltare, non accettare nulla per dato, osservare,presuntuoso, egoista, bastiancontrario,totalmente intollerante,capire, intendere, perdermi nei miei gironi e soprattutto decidere da solo qualsiasi cosa che voglia fare.
Penso che quei semi,intendo quelli delle proprie decisioni, che poi germogliano e poi crescono e fioriscono a volte in meravigliose corolle colorate da petali vellutati e a volte solo steli di spine,no siano altro che il segno dei miei instancabili passi.
Sempre avanti nella consapevolezza di essere miei,senza l'assurditá dei rimpianti, dei rimorsi, perché nella mia totale presunzione so,che col poi non si fa ieri,puó aiutarmi a fare l'adesso ,potrá essere completamente diverso domani.
Non ho anguli bui in cui io non possa vedere,che non voglia vedere,sono ció che amo,ció che mi affascina.Io non ho paura di essere.
Peró ammetto che mi sono dimenticato un particolare-sorriso lievemente irreverente-Sono anche molto impaziente e sinceramente prima di salutarvi voglio porvi una domanda.
Se dovessimo rivederci, mi provate a spiegare cosa sono i sensi di colpa?Non li conosco.
Sorriso totalmente irreverente:
-Io sono innocente!-