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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

ANOMALIE ARMONICHE
SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

lunedì 28 novembre 2011

.....azoteas.....

Che io ami i tetti non e' una novita',
la mia storia e' legata alla vista delle citta',
dei paesi ,
della vita,
dall'alto.
E adesso mi incanta questo suono di voci la' in basso,
dove la gente esce e si ritrova per le strade,
seduta sui banchi di una birreria,
parlando,
confrontandosi,
condividendo cio' che si ha,
senza nascondersi dietro oscure finestre,
dietro tende calate alla vista.
Questo odore di bucato ,
che sale dalle finestre aperte delle case,
che invade l'aria,
di questa citta' con le porte aperte
e gli occhi puntati sul mondo,
dove la faccia della luna
mischia il suo riflesso a quello dei lampioni.
Posso camminare di tetto in tetto,
sopra il filo della semplicita',
le strade sono strette,
pero' pare che nessuna si nasconda alla vita.
Non mi hai solo aperto le porte della tua casa,
hai lasciato le finestre aperte,
senza veli che le coprano,
mentre i tuoi occhi raccontano di te..
e adesso anche di me.

mercoledì 23 novembre 2011

..600 grammi...

Non ho capito perchè devo ripararmi la testa,quando è il mare che gocciola e la pioggia non fa che raccogliere l'acqua.
Quando tutto scivola sulla mia pelle e le onde della pozzanghera ai miei piedi non fanno che riflettere quello che rimane aggrappato a me,al mio corpo,quello che mi penetra l'anima,indelebile e non si deterge.
Penetra i suoi dolci artigli nel sangue,ne fa parte.
Dovrei fare stare tutta la mia vita in 25 kg. e non sarebbero altro che robe inutili,deteriorabili,che si disperdono col tempo e la scelta tra il mio ghigno e miei sbuffi di vento riempie questo sacco senza vita.
Indeciso se portarmi dietro Nero o Oren,ssssssssst zitti voi e i vostri mille aspetti,vengo quasi tentato di volgere il mio sguardo dietro la mia schiena,ma poi l'occhio mi cade sull'ago della bilancia che segna solo 600 grammi e piano piano si riduce ai 300,quanto pesa la mia anima,con tutti i suoi difetti,cicatrici,follie e sorride a quell'asfalto,putrido letto di nero catrame che mi ha portato fin qua.
Striscio la pianta dei miei piedi e scalzo mi incammino verso l'orizzonte tenendo per mano la mia vita.




lunedì 21 novembre 2011

Quante parole nei nostri occhi,
quanti sguardi nei nostri silenzi.
Eppure nel buio,basta allungare una mano,
sfiorarsi e....
Il tuo sapore è di mare,
il mio di vento.
Non si può legare il mare,
non si può legare il vento.
Uno non specchia l'altro,
eppure si confondono strisciando sulla pelle.


Cuántas palabras en nuestros ojos,
cuantos silencios en las miradas.
Sin embargo, en la oscuridad, apenas llegar una mano,
tocar y ...
Tu sabor es el mar,
mi viento.
No se puede atar el mar,
no se puede atar el viento.
No se reflejan mutuamente,
caminando en la piel, pero están confundidos.

martedì 15 novembre 2011

...enterita....


Quattro passi,
quattro notti,
il mondo sospeso ai bordi,
sul continuo danzare delle parole,
aliti di vento,
che soffiano sui riflessi trasparenti,
di ciò che è stato,
di ciò che è.
Sorrido...
allargando le mie labbra,
io abituato a battere banco,
ascolto il suono delle tue nocche.

Cuatro pasos, cuatro noches, Suspendida en el mundo en el borde, en la danza continua de las palabras, bocanadas de viento, que sopla en las reflexiones transparente, de lo que fue, de lo que es. Sonrío ... abriendo mis labios, yo acostumbrado a pegar el barrio. Escucho el sonido de tu nudillos.
Le parole si perdono tra le tue labbra,
nel mischiare le lingue,
in quei tratti dove la comprensione non ha idioma,
dove uno sguardo accarezza la pelle,
dove la carne striscia sull'altra,
dove ogni silenzio non è celato,
e i passi si incrociano tra le dita,
mentre le labbra serrano,
tremori di trionfo.

Las palabras se pierden entre los labios,
en la mezcla de las lenguas,
en aquellas partes donde el conocimiento no tiene idioma,
donde una mirada acaricia la piel,
donde las tiras de carne por el otro,
donde cada silencio, no se oculta,
y los pasos están cruzados entre los dedos,
mientras aprieta los labios,
temblores de triunfo.

E quella nebbia che stava sui quattro passi si dirada,
gli sguardi si penetrano,
giocando coi colori rari delle pupille,
mentre la pelle palpita ancora
e il buio tinge i colori di nero lucente,
mentre l'eco lontano non incrina il silenzio,
che le nostre parole non nascondono,
scivolano sul nostro odore sul collo,
come torrenti di sorgenti calde.

Y la niebla que estaba entre lo cuatro pasos se algedanza,
ojos penetrantes,
jugando con los colores raros de los alumnos,
mientras que la piel aún late
y el tinte oscuro de color negro brillante
aunque no lo echo rompe el silencio,
que nuestras palabras no se esconden,
deslizamiento en nuestro olor en el cuello,
como arroyos de aguas termales.
In questo nostro nero riflesso dalla tua pelle bianca,si invertono i ruoli,i sospiri si sospendono,è solo un istante,che scorre tra le pieghe alla ricerca del piacere,del tuo,del mio e non è che un sottile velo che copre l'inizio di un cammino senza orizzonti.En esto nuestro negroreflejado sobre la tu piel blancal, se invierten los roles, los suspiros se suspenden, es sólo un instante, que fluye entre las líneas en busca del placer, la tuya, la mía y sólo un delgado velo que cubre lel principio de Horizontes.Guardo ancora i tuoi occhi,puoi leggerti nei miei,posso leggermi nei tuoi,posso ascoltarti nel mio idioma,puoi ascoltarmi nel tuo,il nostro sapore specchia ciò che le nostre anime hanno vissuto,ciò che stanno vivendo.Questo intreccio che non confonde chi tu sei,chi sono io,si stende avanzando anche se l'eco è solo uno.Miro de nuevo tu ojos, tu puedes leer en mi, lo puedo ver en tu, yo te escucho en mi idioma, tu me puede escuchar a tuyo, nuestro gusto refleja lo que nuestras almas han vivido, lo que están experimentando.
Esta trama que no confunda lo que eres, quién soy yo, se extiende hacia delante, aunque el eco es uno solo.