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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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venerdì 13 novembre 2015

EHMMM...






Da recenti studi di settore ,risulta evidente che, il protrarsi insistente di locuzioni generiche ed eventualmente non consone al programma prestabilito, possa in qualche maniera forviare determinati comportamenti a dir poco inquietanti.
In ambienti prettamente scemtifici e anche non , si sta discutendo da anni su questo argomento e le teorie si intersecano e prendono strade differenti , creando imbarazzanti disagi anche tra i luminari più rispettati.
Non a caso si ripetono ,sempre più assiduamente, i continui interventi esterni, che tendono a indirizzare o , purtroppo troppo spesso, strumentalizzare , quelli che sono i principi su cui si dovrebbe basare.
Diciamo che, il trapelare del dibattito riguardante la questione, ha fatto in maniera che tutto diventasse di dominio pubblico, creando cosi una sorta di accanimento fanatico , che contrasta con l'accettazione ebete dei più.
Quegli sporadici casi iniziali, ai quali nessuno era capace di  nemmeno immaginare un possibile collegamento, ora vengono risaltati , creati e addirittura emulati.
Il tutto in nome di quella causa, di quello spleen che crea il calare di questa nube di notizie, che seppure spesso si faccia finta di non interessarsene, rimane l'argomento portante, sulla bocca di tutti e anche sotto i nasi, sempre che non ci si trovi a testa in giù.
Vari interventi sono stati richiesti, finora senza grandi risutati.
Si è cercato di ricorrere ad un possibile decreto di stato, ma il governo impegnato in faccende più pressanti, che per non sventrare la politica, più di quello che già è, evito di nominare,ha eluso indifferentemente.
Si sperava in un intervento della chiesa, ma anche essa persa in questo New Deal franceschiano e soprattutto timorosa di cadere nel dubbio eretico, ha escluso a priori.
Cosicchè questo pesante fardello , che nonostante faccia parte del quotidiano, tutti negano per mancanza di cognizione di causa, rimane alla mercè di studiosi e ideologi, nella speranza che svanisca come una moda, anche se moda non è.
Idiosincraticamente, so di avere trattato di un argomento che tocca tutti, ma nella logica ipotetica e soprattutto retorica di un possibile aumento della diffusione e del propagamento di tutto questo beh
                                 EHM!

                                    CONCLUSIONI

A: qualora tu ipotetico lettore ti trovassi a leggere tutto questo,        è segno che non hai un cazzo di meglio da fare e la cosa già         di per se è proccupante, a cui aggiungo un generoso ed                 educato CAZZI TUOI!

B: nel caso tu ,sempre ipotetico, lettore abbia deciso di                     leggere  e ti stia chiedendo :" Ma cosa ?" , devo ammettere         che la tua perspicacia è notevole.

C: se tu , casuale lettore , nell'ipotesi che pensi che io sia                  matto, sappi che il tuo pensiero non è nulla di originale e            soprattutto nuovo.

D: infine a tutti quegli ipotetici coloro, che pensano di aver              capito il mio pensiero, non mi rimane che dirvi una cosa.

                               FATEVI CURARE!



           

giovedì 5 novembre 2015

Unghie e denti


Sono quei solchi, 
che non si vedono ad occhio nudo, 
nascosti dai sorrisi.
Quelle fenditure segnate dal tempo,
segnate da tempo, 
su cui inciampano le dita, 
mentre contornano le pieghe.
Quei pacchi dalla carta logora, 
stivati nelle ripiegature della memoria, 
che ora guardiamo respirando.
Striature che hanno modellato la reattività, 
la percezione,
stampando il cinismo sulle  pareti su cui si appoggia.


Il bisogno di essere liquida , 
per riversarsi in quei solchi,
nella sensazione di riempimento, 
nella necessità di erodere l'avarizia del tempo.
Il percorso, 
il fluire.
Il mischiarsi al vento che gronda, 
soffiando leggero , 
smuovendo le foglie,

scoprendo 
il desiderio celato di quel che si vuole, 
che si è sempre voluto.
Rimasto chiuso , 
avvolto da quelle carte logore,
che l'hanno scacciato.
Ora freme,
strizzato,
colpito,
scivolando sulla stoffa,
come la schiena lascia solchi tra le foglie .


Come cerchi,
tracciando marchi 
con le unghie ed i denti.