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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

ANOMALIE ARMONICHE
SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

martedì 21 giugno 2011

La notte ci trova danzando su lame taglienti,
come piume di uccelli neri che fendono l'aria.


Incrocio di corpi che segnano il passo,
lungo le linee di tratti profondi ,
che incidono lettere indelebili sul lento cammino.
Che non distolgono lo sguardo dalla meta,
vago orizzonte che avanza,
solo un punto di assenza,
per poi ripartire,
scivolando sui corpi la stretta pretesa,
che irriverente ne dilata le pieghe.

E la mattina batte i suoi raggi
sui nostri corpi intrecciati,
e all'aprire degli occhi,
io mi ritrovo nei tuoi e tu nei miei.






venerdì 10 giugno 2011

Il POST(iccio)

A volte non è necessario bendarsi per non vedere,
basta vestirsi di schifoso orgoglio,gongolarsi nella propria presunzione e girare le spalle a quello che non sai o che meglio non vuoi vedere.

O- Giornata felice oggi gemello,vedo.
N- Solo pensieri che sbattono sulla coscienza,come il martello sul banco del giudice.Io non ho la tua
sicurezza,la pelle come la tua che lascia scivolare il fiume che scorre,girando le spalle e volando via.
O-Mmmh.Più che felice direi allegra e non spararmi contro, quello che ci hanno detto di essere,solo
perchè non siamo come il modello a prescindere
che gli altri vorrebbero.Anche perchè ho di meglio da fare :)
N- Non avevo dubbi.
O-Quella che era una sfida,che sembrava interessante
si sta rivelando un facile trapasso,una sostituzione
del nulla.I gironi sono rimasti vuoti, nell'ostentazione del peccato,che ormai viene vissuto nel quotidiano senza senso.Non altro che una delle solite maschere,per confondere la noia,la mancanza di voglia di fare,l'incapacità di reagire
e soprattutto di accettare la meraviglia della
semplicità.
N-Mi ha ferito,me lo merito,ma non me lo aspettavo
così forte.
O-Ormai il vento ha spazzato la polvere e Lui se ne
è andato,lasciandomi il posto che ambivo,così
senza confrontarsi,senza lottare,con tutte quelle
porte sbarrate alla curiosità svanita nell'eccesso,
nella volgarità di vivere i propri demoni senza guardarli in viso.
N- Vabbeh sconti non ne ho chiesti e non ne chiedo adesso.
O-Per fortuna rimane la Signora,anche se mi evita sempre di più,deve aver capito che comunque vada ritorno.
N-Mi rimane un dubbio da snodare.
O-Miiiii se sei raggiante,ma perchè ogni tanto non torni a bere.
N-A che serve,non mi e' mai servito,lasciamo perdere
di te.
O-Vedi come dice qualcuno: a volte bisogna ubriacarsi per stare in compagnia degli idioti.



domenica 5 giugno 2011

Oathbound

Poche sono le parole del testo di questa canzone:
Tu sei il sole che scalda la mia pelle,
sei le acque in cui posso nuotare.

Tu sei la terra molle del mio bosco,
dove mi sdraio e mi addormento.
Tu sei il vento che accarezza il mio viso.
Io sono per sempre tua.


Intingendo il pennello tra i colori,
per tracciare sulla tua pelle le emozioni,
come la punta della lama di un coltello.

E mentre siamo distanti,
in attesa di ritrovarci e di toccarci ancora,
quelli che prima erano segni tracciati sull'anima,
a cui mancava la percezione completa dei sensi,
ora affondano nel marchio,
dove hanno segnato le nostre dita,
quei percorsi che proseguono crescendo,
toccando tra le pieghe,
quei tratti indelebili che urlano il possesso,
su cui scivola la pioggia,
nutrendo le radici di Noi.
E non è più un cercarsi,
ma un ritrovarsi nei gesti,
che ora hanno un odore,
forte come quello di gocce che perlano le tue cosce,
a cui si aggrappano le emozioni della pretesa,
spogliando l'appartenenza di etichette costruite,
legando i nostri corpi,
con rami di rampicanti,
che crescono nei nostri boschi,
a formarne uno solo.
E ogni parte di Noi si confonde nel sapore,
che allarga i lati della nostra bocca in un sorriso,
mentre gli occhi brillano il nostro specchiarsi,
nell'irriverente volerci,
sbattendo la punta sull'acciaio,
che scuote i sensi.
E non c'è bisogno di corde per importi di seguirmi,
quando camminiamo sulla stessa orma.