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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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martedì 26 agosto 2014

Surreale dialogo tra io e me annunciando di lui ,parlando di noi



OREN:psssssst! Nero eddai sveglia è un po che dormi.
NERO:O.o
OREN: su su dai svegliati. Che cavolo fai li? Non ti si vede più in giro ,ti sei isolato dal mondo.
NERO:o.O guarda che sei stato tu a ficcarmi dove sono, bastardo!
OREN:ecco sei il solito pignolo, come se le colpe fossero tutte le mie, io che sono così dannatamente innocente.
NERO: lasciami in pace, alla fine mi hai fatto un piacere, sto bene qua.

OREN: eddai apri gli occhi, mica ho setto che ti faccio uscire da li eh,povero illuso e ingrato, però ti devo fare vedere una cosa.NERO: ok , ma fai presto e lasciami stare dopo.
OREN: come se tu potessi decidere di quello che faccio io e quello che faccio a te.Comunque pare,dico pare che non siamo solo in due.Sembra che la somma di me vivo e tu morto abbia creato un ulteriore io , me , te ,noi .




C'e chi dice Michelangelo, in effetti lo scalpello lo usa bene.
NERO: sicuramente sarai in grado di distruggere anche lui, già me lo immagino.
OREN: non è colpa mia se alzate la testa e approffittate del mio meglio da fare per prendere posizioni ,che non vi competono. Soprattutto tu sei stato incapace di gestire la situazione, con la tua assurda capacità di creare alibi a chi ha colpe .
NERO: si si la so già a memoria la predica e so anche hai ragione,quindi risparmiami un ulteriore schiaffo morale.
OREN:mmmm.Vabbeh, volevo solo renderti partecipe della presenza di un nuovo artista in famiglia.Michelangelo. E visto che ti piace rimanere li , non vedo perke spostarti o farti uscire.
NERO : tu mi ci hai messo!
OREN : ecco che reinizia ,puntiglioso come pochi eh, sempre a rinfacciare quando uno fa del bene . Ok rimani li.Ti saluto Nero e buona vita eh
NERO: vaffanculo Oren!


Ecco quello che succede ad allungare la mano ad un fratello, poi non vieni apprezzato e che si aspettava che gli chiedessi scusa?Naaaaa
Bene non chiedetemi di cosa sto parlando percke sono cazzi miei, cmq anche se non gliel'ho detto se no si montava la testa, lui c'e' sempre, ci sono sempre un sacco di riflessi nel nero.
Non posso certo lasciare decadere la sua sensibilità , ne intingo i pennelli, come sfrutterò la risata di Michelangelo per abbellire il mio ghigno.
Da pazzo, indomabile, ingestibile trampoliere,
rigare la verità ghignando
è il mio mestiere

domenica 17 agosto 2014

C'ê Nero Ntola ovvero trattato semiserio sul Toque de queda.

La misura del tempo varia a seconda della generazione e dello sfruttamento del momento e diventa quindi facile anNegare che il suono dello scandire dell'istante a volte riporta che è il momento esatto.Quindi adesso.
Diventa così indefinibile la definizione dell'impiegare il tempo libero o del liberarsi del tempo.
Tutto ciò fa ricorrere il pensiero o addirittura scorrere per poi correre a quel esatto momento in cui tutto prende di nuovo la forma che deve avere,in cui ci si può mettere a nudo e scartare quelle pelli che ci rivestono come cipolle vestite da aglio,quelle fasi che accompagnano la giornata ,in cui ogni pensiero strappa un sorriso e addirittura una risata, lasciandola sospesa nel non pensarci, ma che è.


È in uno di quei precisi istanti che frammentano la mia giornata, che mi sento trasformare da zuccone in zucca, quando si è stanchi e non si vorrebbe essere dove si è e non e' che la cosa mi dispiaccia, anzi ci gongolo ghignando.
Cosicche' C'e' Nero ntola , senza chiaramente farci alcun caso e casualamente, prende la cognizione che è il tempo di dare al tempo qualcosa che vuole.
Certo io Zucca non sono indenne da questo , anche se mi prodigo a negarlo immediatamente , come se per confermarlo ce ne fosse bisogno.


È che a questo ballo la musica a volte è fatta di risate , altre di emozioni che strappano gocce dagli occhi, muovendo i passi sul passato, attratti dal dolore , da una tristezza che non ci appartiene,da poche gocce di succo d'uva, dal bisogno assoluto di condividere`ciò che si vive o si è vissuto. Ci si inciampa nei passi tortuosi e si perde la cognizione del tempo.
Il toque de queda e' un orologio senza lancette, una campana senza batacchio. È sparso nella giornata, come gli scemi della zucca. E' l'istante in cui cade ogni freno, in cui ci si desnuda e la cosa sicuramente si fa interessante .
Tutto si calma ed e' solo volere. Ogni cosa prende la forma che ha, senza doverla forzare, senza doverla spiegare.
Quindi se la zucca si ritrova ad aspettare non sono rimozioni,quello che danno il toque de queda sono emozioni.







P.S.In tutta questa storia mancherebbe il finale, ma non siamo al finale e sinceramente la storia della scarpetta perduta non e' che mi ecciti.
Però fare la scarpetta ,
beh :)

giovedì 7 agosto 2014

È colpa tua


In questa sopravalutazione del significato di parole obsolete,le sensazioni graffiano il silenzio e nell'evidente consapevolezza della complessità di ciò che si sente di ciò che si prova, spesso si stoppano in gola , vibrando tra note musicali di canzoni a forma di lacrima stampata sul rigo del sorriso.
Detto questo si distribuiscono le colpe che, per qualche ipotetico assurdo motivo, vengono accettate con piacere e nella diversità di quello che è il vivere delle proprie esperienze e il reazionare ad esse, si ritrovano essenze che si incastrano e appiccicano naturalmente.
Certo là dove c'è una stronza ,c'è un bastardo e una buona dose  di paraculismo intride il tutto, scaricando sull'altro quello che non si vuole ammettere , appunto in senso di colpa .

Cosicchè la cocciutaggine porta a non ammettere che al di là di quella crosta di catrame nera spessa, che cmq e' ciò che molti continuano a vedere,è riuscita a filtare la luce, sarà che la meticolosa e calcolata pulizia dettata dal volere, che con una pazienza quasi certosina, ha raccolto a suon di cavatappi tutte quelle macerie disseminate nel percorso.Si ho detto macerie, perchè io non spelo.
E questa è già una tua colpa , a cui aggiungiamo anche che spesso basterebbe che parlasse uno solo, dato che si comunicano gli stessi pensieri , le stesse sensazioni,nello stesso momento.
Come questo abbassarsi di scudi e di croste , essenziale e naturale compresione,che nella follia trasforma il sorriso in risata.
Qwindi e' colpa tua se la luce ha riflesso sul nero e ora mi affaccio alla porta perchè ho fame . 


E non pretenderai di distribuire a me colpe , che chiaramente non ho, ma sono le tue, se spersa in mezzo a statuine del banale, guardi l'orologio perchè ormai è ora.Certamente neanche io lo ammetterei , ma fa parte di questa danza di emozioni, sui passi delle sensazioni.
E di chi è colpa di questo anacronistico "a presto" che è diventato "adesso"?
O dei silenzi emotivi che si aggrappano coi denti e con le unghie per conficcare nella pelle quello che si vorrebbe dire, ma che poi,trema nella sensibilità e sinceramente non ce ne è bisogno.

Perchè ci prendiamo a morsi per scambiarci le colpe,
per definire qualcosa che non si può racchiudere in 5 dannate lettere, che sono riduttive.
Perchè ridere è essenziale ,è la serenità e il sapere che non si cade, e`complicità e eccitazione.
Concludendo e riconfermando la mia totale innocenza dico che e' colpa tua! 
E "Bisogno" forse e' una parola che si avvicina abbastanza al racchiudere il tutto.
Ma sicuramente col mio ghigno sorridente posso dirti:

VAFFANCULO!