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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

ANOMALIE ARMONICHE
SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

domenica 30 ottobre 2011

Continuano a non capire che non si può legare il vento.
Spazzo i detriti su questo foglio bianco,
non batto banco a questa insaziabile fame di denaro,
è questo costruire quotidiano che soffia ad occidente,
che mi trasporta già lontano..
..Ho di meglio da fare....

....I was on the wrong page of the wrong book
With the wrong rendition of the wrong lookWith the wrong moon, every wrong nightWith the wrong tune playing till it sounded right ........







lunedì 24 ottobre 2011

Quattro passi..

Quattro passi sono niente se il passo è quello di un gigante,però passi così lunghi nascondono alla vista tutti i particolari del percorso.
Come rimanere incantato con le labbra sospese nel silenzio,graffiando la luce bassa
con il riflesso dei denti,mentre ti guardo e tu dormi.

Immagini appaiono ad ogni centimetro delle tue curve che tagliano di netto la penombra,in un pomeriggio che potrebbe sembrare lontano.
La prospettiva non si perde nel fondo e i quattro passi sono coperti dalla vista.

Seguo pigiando i tasti della tua carne,senza lasciare segni,senza indugiare in quelle voci ,che sembrano le mie,nel suono del vento,che spazza le foglie,solo per ammassarle da un lato:quei rami pieni di spine,che ancora graffiano,quel dolorelatente a cui no ci si abitua,ma ti accompagna ,amico.


Ti rigiri nel letto,suono di una pagina sfogliata che lisci con la tua mano stendendola su quella precedente.Un foglio bianco da imbrattare,da segnare di vita,gocce impetuose che si aggrappano alla pelle.
Un istante di silenzio di vento e le pareti cominciano a tremare.

Ho imparato a non lasciare spiragli e la fiamma della candela è ferma nel tempo.

Mi distendo sulla tua pelle,sorrido al profumo e al sapore delle parole che già sono scritte e quattro passi
ora sono un soffio di vento.








mercoledì 19 ottobre 2011

Quanta polvere si rigira su se stessa,
mischiandosi a ciò che incontra
e queste folate di vento la accompagnano,
a volte la sbattono.
La senti strisciare quando il vento tace,
quando il suo silenzio vibra prima tra le vetrate di una finestra,
per poi sbatterla rapida con tutto il peso delle parole.
Non mi giro indietro,
non ho bisogno di rivedere i mie passi,
a volte ne riconosco il suono delle suole ,
che hanno pestato il terreno,
lo sento tra le voci che echeggiano dal passato,
mantenendo ripetuto il loro dire,
il loro non voler capire,
salde,
ferme su quei piedistalli che danno la sicurezza di non cadere,
che mirano solo all'utile,
al conveniente,
all'insano benessere,
che mi chiamano disadattato,
che insistono a ripetermi,
che devo ragionare solo con ..
..testa..
..tasca..
e mettere a tacere la mia lingua.
Praticamente "una brava persona".
Lascio che scivolino,
quel tanto che basta,
solo per mettere in discussione di nuovo me stesso,
non rinnegando ciò che ho fatto,
pieno della mia presunzione,
che però so che è fallace.
E soffia questo vento,
non è che sposta le nubi,
ne trova solo di nuove
e ormai consapevoli di non potermi fermare,
le voci tacciono
e là all'orizzonte c'è una altra alba,
un altro limite da superare
e le orme del vento lasciate sull'acqua
sono le conchiglie che a riva porta il mare.


giovedì 6 ottobre 2011

Conseguendo

Continuo ad andare avanti,
non dormendo,
seguito dai miei sogni.

Vivo inseguendo quelli a occhi aperti,
camminando sui mie passi.
E conseguendo...