Sono quei solchi,
che non si vedono ad occhio nudo,
nascosti dai sorrisi.
Quelle fenditure segnate dal tempo,
segnate da tempo,
su cui inciampano le dita,
mentre contornano le pieghe.
Quei pacchi dalla carta logora,
stivati nelle ripiegature della memoria,
che ora guardiamo respirando.
Striature che hanno modellato la reattività,
la percezione,
stampando il cinismo sulle pareti su cui si appoggia.
Il bisogno di essere liquida ,
per riversarsi in quei solchi,
nella sensazione di riempimento,
nella necessità di erodere l'avarizia del tempo.
Il percorso,
il fluire.
Il mischiarsi al vento che gronda,
soffiando leggero ,
smuovendo le foglie,
scoprendo
il desiderio celato di quel che si vuole,
che si è sempre voluto.
Rimasto chiuso ,
avvolto da quelle carte logore,
che l'hanno scacciato.
Ora freme,
strizzato,
colpito,
scivolando sulla stoffa,
come la schiena lascia solchi tra le foglie .
Come cerchi,
tracciando marchi
con le unghie ed i denti.
Se dovessi fare caso alla tua impertinenza, semplicemente sarei propensa a leccare con la lingua il centro del cerchio, chiaramente solo dopo aver stretto, ma siccome sai che sono stronzetta semplicemente proferisco con :) that sadness :P la cosa buffa è che uffa e comunque colpa tua lol
RispondiElimina... questa è Luce ...
RispondiEliminaE'il taglio di un pugnalE
RispondiEliminache qualcuno sta richiudendo
in due corpi che si mischiano