Ciao amica,
le notti passano insonni dentro a malinconie affilate e i pensieri si susseguono uno all'altro senza trovare riscontri in questa solitudine che ormai ci accerchia.
Un tormento,un non voler dimenticare tempi passati che hanno lasciato profonde striature dal sapore amaro e da carezze di istanti di sereno.
Soffro di un malessere,da tempo,forse da sempre,quello di non riusire a parlare se non con me stesso di me,di ciò che ci circonda.Ho un bisogno assoluto di confronti.
Quel Grande Fratello profetizzato 60 anni fa da Orwell ha allargato i suoi tentacoli,sopprimendo tutto ciò che ha incontrato.
Manovrando il mediatico,che del progresso è figlio,ha raggiunto la quasi perfezione,nel rendere sordi,ciechi e totalmnte apatici la maggiorparte di quelli che si autoconvincono di essere cittadini del mondo,ma che in realtà non sono altro che granelli di sabbia,in una spiaggia dove solo chi ci governa può prendere il sole.
A noi è relegata la notte,lontana da sguardi e da lustrini accecanti,nella tiepida luce di una Luna che unica spettatrice di umane vergogne allieta il nostro passo.
Un vagare solitario di cani randagi dal pelo avvizzito,a volte curato,ma che gli anni ha mantenuto invariato.
Tutto fu da subito,ci hanno bruciati su roghi perchè diversi,perchè fuori da schemi lontani dal gioco di facili occasioni per comandare.E passando il tempo,la costrizione di menti ha seguito il progresso,perfezionandosi,riuscendo a togliere in ognuno la speranza in qualche cosa di migliore.Ci ha tolto la rabbia,ci ha disilluso completamente,ci ha fatto perdere la totale fiducia negli altri.
Abili libri di storia quotidiana manovrati da sociologi e psicologi alle dipendenze dei potenti hanno giocato con facilità la loro partita,illudendoci di potere reagire,per poi farci cadere nell'oblio della solitudine.
Si siamo sempre più soli ,lontani dai contatti umani,che favoriscono incontri,occasioni per confrontarsi,per condividere idee.Il tragico fine di chi ci governa che così elimina ogni possibilità di riflessione,come si fa a riflettere sempre da soli,come si fa a trovare una verità quando non si hanno paragoni se non i propri.
Ci hanno parlato di libertà,facendo finta di concederci tutto,mentre ci uccidevano i pensieri.
Libertà di espressione verso un mondo di uomini che ormai non vogliono sentire,non vogliono vedere.
Ci hanno posizionato in una vita parallela alla loro,come se fossero fantasmi che noi non riusciamo a notare.
Ci hanno dato questo gioco,per darci l'illusione di poter comunicare con il mondo,mentre in realtà riescono a bloccare anche ogni minimo sussulto con le scuse più banali,sperando nella nostra intelligente stupidità.
Ci hanno impedito di uscire,anche solo di andare ad un cinema,o allo stadio a vedere la partita,trovando la maniera migliore per giustificare i loro fini,con la legge del terrore.
Sempre la stessa,da quando è nato l'uomo ad oggi.
Certo non siamo soli,ma ci hanno sparpagliato e non è avvenuto naturalmente come crediamo noi.
Sono riusciti a dividere i mattoni di un muretto che ancora si sentono legati,ma che non fanno più presa e ad un solo alito di vento barcollano,instabili nella nostra tristezza.
Scrivo a te perchè so che almeno sai di cosa parlo,perchè la nostra affinità è anche questa,la consapevolezza della difficoltà di mischiarci alla massa per goderne i falsi premi che sembra donarti.
In questo mondo voluto di "NON SE STESSI" viviamo il nostro disagio,la nostra malformazione mentale,che non è pazzia,non è una malattia o un voler essere per forza controcorrente.
Come dici tu il nostro specchio riflette solo noi stessi,non ha sbavature,magari non avrà facili sorrisi,ma sa di vero,ha un sapore di sangue,come mordessimo i cocci del nostro mondo di cristallo,che non è un sogno,ma la voglia di non rinunciare.
TI VOGLIO BENE cara amica LUNA
una lettera dolcissima in tutta la sua amarezza.
RispondiEliminaElsa