c'è Carlo qua con me,
sta dormendo nel suo sonno innocente,
guardarlo mi rincuora,
è tutto ciò che mi tiene in equilibrio,
è la mia forza,
il mio appiglio ad un mondo che rinnego o che forse rinnega me.
E' il mio giudice,
l'unico,
chissà cosa pensa realmente di me.
Quante ne ha dovute sentire su suo padre,
verità,cattiverie,giudizi scandalosi.
Chissà se si vergogna,
se si sente a disagio ad essere figlio di un disadattato,
che non scende a compromessi,
spesso distaccato dal mondo sociale,
in lotta con tanti.
Chissà come reagisce al contrasto di idee con l'altra educatrice,
al mio non amore per il denaro,
alla mia lotta per la libertà,
all'educazione alla comprensione,
al non etichettare,
al non ghettizzare,
al sapere amare a prescindere senza interessi manieristici.
Certo si sente amato da ambo le parti,
gli piace ascoltare i miei racconti,
sa che può domandarmi qualsiasi cosa,
ascolta i miei silenzi,
coccola le mie invisibili lacrime,
si aggrappa alle mie ali nere per farsi portare in volo sul mondo,
per imparare a volare.
Cerco di nascondere spesso quel tappeto di petali corvini che copre la mia via,
i miei spettri restano nascosti quando sono con lui,
quasi lo temono.
Lui è la luce,
è quello spiraglio al non buio,
è la mia Italia o perlomeno il motivo della mia permanenza qua.
Le mie assenze fisiche sono lunghe,
gode della presenza costante della madre,
della compania costante di adulti.
Lo sento respirare dolcemnte,
dalle sue labbra esce il canto dei sogni.
E' tanto che non lo facciamo,
ma stanotte ne ho bisogno,
di infilarmi nelle coperte con lui ,
di tenerlo vicino a me,
tra le mie braccia,
di sentire l'odore di tutto il mio amore.
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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere