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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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mercoledì 4 marzo 2009

il non racconto

Come attorno al fuoco l'immagine famigliare di un nonno che snocciola racconti ai suoi nipoti,che ascoltano a bocca aperta attenti ai movimenti delle sue labbra e alle parole che danzano nella loro fantasia
producendo sensazioni e dando emozioni.Incantati dall'intreccio delle storie che sciolgono le loro trame nei loro ricordi di quei momenti.
Esperienze passate che insegnano sempre qualcosa e lasciano immagini fantastiche di quadri disegnati nella memoria,sui loro inizi e sulle loro fini.E le domande si intrecciano con le risa ,a volte tristezza e dolci malinconie di passati errori ,di mancate coincidenze,di treni persi o su cui si è saliti che diventano racconti di viaggi.

Facile raccontare di queste storie vissute che affascinano i giovani ascoltatori che ancora ricordano al momento del sonno i racconti di quella calda sera vicino al camino che ritroveranno poi nel loro futuro facendone un confronto con gli accadimenti.
Normalmente è così e forse lo è sempre stato come intonare la canzone "ogni giorno racconto la favola mia la racconto ogni giorno a chiunque tu sia...."

Ma ci sono storie che non sono racconti,che rimangono vive e continuano la loro trama nei propri ricordi,rinnovandosi ogni giorno in speranze che colgono il dolore anche se sembra lontano,lo leggono in frasi stampate da inchiostro,si sentono dentro di noi come richiami continui che lasciano scendere lacrime.
Non è malinconia, è nostalgia del presente che spesso ci fa ritrovare a pensare mentre una mano accarezza il cuore e gli occhi cercano ovunque un appiglio,un ricordo di un frammento di un vaso rotto e la voglia di raccoglierlo ed incollarlo al resto.Non sono miraggi ma sensazioni che oltrepassano il tempo e viaggiano libere nello spazio e mai vagano.Sanno la direzione che devono tenere e la seguono anche se questo fa male.

Sto parlando di cuore e non mi sento lontano e silenzi trasportano parole come sul dorso di un cavallo selvaggio che corre calzando i suoi passi e ne sento il suono ribombare dentro di me ad un tempo ritmato dai battiti del mio petto e non ho bisogno di tendere l'orecchio perchè ancora il pensiero è allineato.

Diviso da un muro fatiscente che in effetti blocca solo le volontà e la ragione del momento,quell'oscuro silenzio di cui si abbisogna perchè anche solo una tessera possa far sentire il suo suono quando si incastra.

E il nonno mentre racconta ogni storia alla fine spegne un lumino umettandosi le dita e stringendo la fiamma e i bambini affascinati sussultano e si guardano divertiti.
Alla fine della serata solo un lumino rimane acceso e increduli e sbalorditi i nipoti si guardano,
ma guardando il viso del nonno capiscono che è meglio non chiedere e lo lasciano solo correndo ai loro nuovi sogni lasciando il vecchio a tessere le pagine di quella storia che non è un racconto e mai lo sarà.E nella notte si sente sussurare dalla sua voce"ancora..."

5 commenti:

  1. vivere più che sopravvivere...fa male...molto male

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  2. Svegliarsi la mattina, per carcare di dare un signifato all'esistenza... che se visualizzata è lo stereotipo della solitudine più gelida, che ti penetra nello stomaco e che ti fà sua trascinandoti in una spirale di grigiore che fa si che ti possa sentir solo anche in compagnia, che ti faccia veder grigio anche in una giornata di splendore.
    Dopo aver provato cio... che senso si può dare ai beni materiali? Qual'è il vero significato della vità?
    Beh...cmq ti lascio una dolce serata un abbraccio forte bacioni

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  3. ... ricordati "ARQUAL" un giorno capirai perchè non posso scappare da qui!

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  4. Certe storie della nostra vita vengono impresse a fuoco sulla carne del cuore,nessuna magia nessun cantastorie nessun giullare potra'trasformarle in una fantasia bambina da seguire....PURTROPPO!

    Un bacio Oreon.

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  5. bè l'idea dell'anarchia in se, sul personale l'adotto anche io...nella vita quotidiana non dico che risulterebbe male, come dici tu ci sarebbe molto da dire, ma credo che resti un'utopia solo perchè la gente non concepisce ciò che è bene e ciò che è male...perchè infondo l'idea in se non è male...ecco perchè la paragono un po' ad un'amica fragile...perchè infondo non è che questo, che ci rimane dell'utopica signorina anarchia...dipinta da mille persone, sognata da altrettante, vissuta da molti, interiormente parlando.
    le idee di fondo cambiano, ma la base è quella un po' per tutti, pochi però, la intendono realmente com'è...madre di libertà, purtroppo sarebbe intesa male...
    ma non è meglio così...no! non è meglio questa dittatura camuffata, l'uomo che sovrasta in ogni cosa l'altro...
    purtroppo la libertà che finisce dove comincia quella dell'altro individuo è un'utopia anche quella...
    diciamo che viviamo con utopie che ci rendono la vita tale...

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere