Distruggo,
ripasso,
dove mi appoggio scasso.
Pensante,
straziante,
incomprensibile latente.
Accorto,
vibrante,
di natura reticente.
La luce mi da noia,
la voce è già un oltraggio,
vomitando la mia rabbia,
io son senzaltro peggio.
Sfuggente,
sagace,
la bocca tua ora tace.
Scavalco ogni tuo passo,
di circostanza ormai banale,
mi siedo aspetto mesto.
Cazzo è già N........
che ne diresti di un albero di natale nero capovolto adornato di catene e tanta neve...bianca...:-)
RispondiElimina..non dico altro.
RispondiEliminaanzi no, dico; a prescindere ;-)
proviamo a rispondere ea entrambi in un commento solo.Certo aprescindere dal fatto che l'albero sia di acacia con tante spine,invece che la neve bianca si potrebbero avere foglie verdi?
RispondiElimina... come quelli che dicono. sono vegetariano.
RispondiEliminaCazzo, è già Natale! Ma che bella poesia di Natale!!! A tutt'oggi e di tutte quelle che ho sentito, persin quelle che la signora maestra mi faceva imparare a memoria, questa è in assoluto la migliore.
RispondiEliminaBravo.
"io son senzaltro peggio"...io si!
RispondiEliminaBella foto...ahahahaha