venerdì 19 dicembre 2008
Solo un punto
Nemmeno il suono dei miei passi giunge alle mie orecchie,
le scarpe che alzano gocce dall'asfalto bagnato.
Nemmeno la mia ombra mi riconosce,
si nasconde nella nebbia senza seguirmi.
Nemmeno il mio corpo si accorge
che la mia anima non l'ha seguito.
Nemmeno io mi accorgo,
che una lacrima mi sta incidendo il suo percorso.
Sono solo un punto nero nel buio,
solo il vento può confondermi nelle tenebre.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ieri sera abbiamo giocato al vampiro di Strasburgo. Una ventina di persone al buio con gli occhi chiusi o bendati che vagavano in un capannone ed un vampiro che, emettendo ogni tanto il suo verso, ti faceva capire dov'era per poterlo evitare. Se ti mordeva diventavi un vampiro anche tu.
RispondiEliminaIo inseguivo il vampiro.
A me capita di sentirmi così qnd sn assorta nei NON pensieri...dove parole che non emettono suono annullano la percezione di me...
RispondiElimina...potessi, ti soffierei del vento che conosco; da lieve brezza s'è fatto improvviso tempesta, sferzandomi l'anima assopita...credevo fosse dolore: era la vita.
RispondiEliminaMa come si fa a tradurre la parte sopra?
RispondiEliminaDove immaginiamo che sia dolore, che sia sbagliato, che sia male, io trovo la mia forza.
RispondiEliminaIl non esser riconosciuta da me stessa, dai miei sensi, dalla mia normalità fa si di potermi celare anche dagli altri.
E come creatura dannata, incompresa, io vago.
La mia voce attira, il mio sguardo ammalia, le mie parole incidono. Ma perchè sono in grado di ciò?