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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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mercoledì 21 gennaio 2009

E'


Tutto è cominciato così.
Con una chiave,
"che non pensavo fosse per i miei cassettI"

Toc!Toc!
-Non so perchè, ma posso entrare?-
-Non so perchè, ma volevo chiedertelo.-



Ma questo non è passato.
Stato.
E'.

Eppure dal passato viene un ricordo,
una visione.


Un posto lontano,
una giornata particolare.

Visione di una notte in riva al mare.
Un uomo,barba incolta,seduto su una duna là al Nord.
Davanti la striscia dell'incontro di due mari.
Skagen. Danimarca.
Capelli lunghi,biondi ,spazzati dal vento.
Fermo nella notte ad aspettare.
La bruma posava le sue fredde mani ovumque.
Mentre il rumore del mare lanciava le sue note sulla rena e cespugli arruffati correvano sulla battigia trasportati dal vento.La luce della Luna che allungava le ombre dei ciuffi d'erba aggrappati alla duna.Poche luci nel villaggio retrostante.Mentre il sibilo del vento spazzolava il pelo del suo unico compagno.Il cane steso al suo fianco e con lui in osservazione.
Oleg.
Navigatore vichingo.ferma la sua nave in porto da tempo in attesa di qualcosa,di un vento che non conosceva,ma che sentiva dentro di se.
Sentiva che doveva arrivare e non sapeva dargli spiegazione,ma sapeva che sino a quel momento non avrebbe potuto issare di nuovo le vele.Mentre i suoi marinai gozzovigliavano alla taverna, distaccati dal loro comandante,sapendo di doverlo lasciare da solo.
La sabbia volava come foglie sul suo viso,scivolando sui panni che lo proteggevano da quella gelida notte.
Il vento aumentava.
Dapprima inconsciamente e poi iniziò a sforzare all'improvviso,facendo schiumare le onde nell'unione del Mare del Nord col Mar Baltico.
Oleg guardò il suo cane che rimaneva impassibile anche se lui sentiva che qualcosa stava accadendo.
Sentiva dentro di se il momento.
Dopo giornate,notti passate sulla duna senza quasi mangiare lasciando i suoi pasti più al cane che a lui.

Nello stesso istante che intravide una forma camminare lontana sulle acque,sull'onda congiunta,si alzò in piedi.
I suoi capelli lasciavano la scia nell'aria,mentre il vento improvvisamente calava.
Si mosse verso riva mentre la figura si muoveva verso lui.Il cane lo seguiva ora,ma continuava a rimanere mansueto e non impaurito.
Una donna.
Coperta da panni e un cappuccio che lasciava intravedere il suo candore,il sorriso beato che le coronava il viso.
Si incontrarono a riva.
Non c'erano parole.
Solo pensieri.
-Ti aspettavo-
-Sono da te-
Incantato da lei il suo essere si sentiva rasserenato,tranquillo.
Conscio che il tempo fosse poco,allungò spontaneamente le mani,immagazzinando parole che non comprendeva e neppure se ne accorgeva.
Lei fece altrettanto lasciando nelle sue mani un pezzo di ambra.
Al suo interno c'erano tre puntini neri.
Ora lui sapeva,guardò lei riscomparire tra i flutti trasportata dal vento che ora era tornato a soffiare.
Lo studiò.
Era ora di partire.........



La visione continua,l'ho sognata,ho cercato di rivederla con chi era con me allora,ho visto erroneamente lei in quella visione.
La scrissi.
La bruciai questa estate.
Ma il destino anche se sotto forme nascoste non si cancella.
Io sono l'artefice del mio destino.
Ed ora inizia a schiarirsi .

Perchè
sarà( )...
E'...

1 commento:

  1. Sarà()...
    è...

    Anche la mia chiave è stata trovata, e nulla è stato più come prima. Quella chiave è ancora nelle mani che l'hanno trovata (nonostante la mia ottusità. Un Angelo non si possiede, sceglie di accompagnarci), e la mia vita non Sarà() come ora.
    Non è facile incontrare un Angelo, ma a volte succede. E il viaggio continua...

    RispondiElimina

Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere