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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

ANOMALIE ARMONICHE
SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

giovedì 30 aprile 2009

Sono passati gli anni che aveo allora,forse qualcosa in più.A quel tempo vivevo con tre mie amiche e proprio in quella casa in uqel momento c'era Mona.
Dovevo partire per la leva militare.
Avevo salutato mia nonna,che già mi guardava sospettosa.
I miei genitori,che speravano mi facessero fare almeno 36 mesi,pur di avere meno guai.
E gli amici.
Caloroso saluto,festa sui colli a far volare gli aquiloni.
E la notte le mie amiche mi avevano preparato una stanza,dove poter stare con lei e così fu.

Partii,con poca voglia e l'assoluta intenzione che durasse il più breve tempo possibile.
Arrivai con un notevole ritardo alla caserma destinatami.
Jeans lisi dall'uso,cadenti,piercing ,completamente rasato a zero.
Beh,durò poco.
Sei ore di caserma e demolii una vetrata con un pugno e cinque persone che cercavano di trattenere la mia rabbia.Impauriti tutti dalla devastante scena,mi dovetti costituore perchè nessuno intendeva avvicinarmi.
Era venerdì,circa le 21.
Fui portato in infermeria.
7 punti in una mano.
Non mi potevano trasferire alla neuro militare,era il fine settimana ormai e non mi avrebbero accettato.
Così nella fortuna di essermi comunque liberto in fretta ebbi come regalo il trasferimento in manicomio.Quello civile.
Per tre giorni fui imbottito di Valium.40 gocce due volte al giorno.
Calcolando che si sono folle,ma li fingevo la mia pazzia,ne fui devastato.
Allucinazioni,debolezza totale.Tra gli internati un uomo chiamato Cencio,il cui nome descrive il soggetto,una donna anziana che pretendeva farmi da mamma e non mi faceva respirare,un ragazzo che con le mie stesse dosi di tranquillanti saltava come una cavalletta.

Di fianco allo studio della psichiatra,che mi ispezionava due volte al giorno,c'era una porta vetro,che precludeva una stanza isolamento.
Dentro vi era una ragazza molto bella,scattava spesso,il suo viso si deformava e spesso completamente nuda.Isolata da tutti per non fare male, ne farselo.
Il secondo giorno cominciai a connettere,si fa per dire e mi ritrovai cercando di muovere le gambe davanti alla vetrata.
Io e la ragazza ci guardammo.
Lei era incontenibile nella sua epilettica schizzofrenia.
Mi sedetti ai bordi di quel vetro che ci separava.
Si avvicinò piano.
Nuda,con gli occhi che sembravano uscire dalle orbite.
Si sedette anche lei.
I nostri occhi non si staccavano.
In silenzio ci guardavamo e il suo viso si rilassava.Contemporaneamente entrambi appoggiammo la mano sul vetro come fosse uno specchio.Premendo.Cercando il contatto.Quasi un sorriso.
Si accorsero di me e mi riportarono nella mia stanza.Ma ogni volta lasciavo passare un pò di tempo e poi tornavo alla vetrata.E ogni volta venivo riportato indietro.
La notte tutti dormivano.Gli infermieri non si preoccupavano seduti a chiacchierare nella loro stanza e io fui di nuovo là.Appena mi vide anche lei.Ora entrambe le mani si cercavano e quello non era quasi un sorriso.E mi chiedevo che cure le fossero fatte,come fosse seguita,quando bastava un semplice gesto umano di affetto a farla calmare.
Ogni volta che mi portavano via cominciava ad urlare.E quando eravamo di fronte mi studiava.Cercava anche l'odore e quando la mia mano si faceva pesante e si spostava verso il basso la seguiva per non lasciarla andare.Appoggiammo anche la fronte,il naso,lei impresse le sue labbra sul vetro.Non era un bacio era bisogno di contatto,di calore umano,di un soffio che desse un sorriso.

Mi dissero che sarei stato trasferito all'ospedale militare il pomeriggio del terzo giorno.Sapevo che di li a poco sarei stato congedato e avrei potuto raggiungere Mona ancora a Bologna e le mie altre mille follie.
Ero pronto,dire in forze era molto.Feci per andare a salutare la ragazza,fui bloccato dagli infermieri.I militari ,che mi dovevano trasferire ,erano arrivati.Riprovai ,ma nulla.
Allora la rabbia salì spostai gli infermieri e guardandoli gli dissi"Solo un minuto"
Arrivai alla vetrata.Lei dal fondo della stanza mi vide e venne.
Ci attaccammo al vetro entrambi,avreii voluto attraversarlo per stringerla forte.Forse l'abbiamo fatto.
Me ne andai.
Ricominciò ad urlare.

6 commenti:

  1. Alcune volte riusciamo a tirar fuori una forza fisica incontrollabile che nemmeno noi credevamo di avere. Sembra la pagina stracciata di un libro bellissimo!

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  2. Volevo che sapessi che ti ho letto ma non avevo parole da aggiungere come commento.
    Poi mi sono venute in mente le parole che qualcuno anni fa mi scrisse e te le riporto non credo abbiano bisogno di spiegazioni.

    "....senti una sorta di irrequietezza lenta.. senti il tuo organismo che freme per un impulso di energia che non può smaltire mentre la tua mente galleggia nella nebbia del vuoto depressivo. Ti muovi in maniera meccanica, dai atto alle azioni compulsive: bere, mangiare, accendere la luce, aprire e chiudere il frigorifero, cambiare posizione sulla sedia, disegnare degli scarabocchi.. boh, ognuno ha i suoi.. lo fai sempre più veloce perchè hai questo impulso ad agire ma non hai l'azione. Alla fine diventi rabbioso, trovi nella rabbia una azione, e in un pensiero ossessivo una giustificazione. Allora all'improvviso scatti come una molla e emetti uno sfogo di rabbia apparentemente del tutto fuori contesto, e questo sfogo lo comprendi dentro come sbagliato ma siccome ti da sollievo a una situazione di pressione interiore lo mantieni. E siccome sai dentro di te che la motivazione è sbagliata ne trovi altre e cominci a cambiare azioni e scuse e rabbie e pianti e qualunque situazione eccessiva. E' energia repressa che deve essere scaricata. E' una molla che scatta fuori tempo. E' un meccanismo. Niente altro. Ma è letale o quasi per chi ci circonda.....
    Devi capire che uno stato misto è come una sorta di torsione interiore. Una parte di te spinge in una direzione e una parte di te dall'altra.
    Cominci a tremare e a sudare all'improvviso come se tu avessi la febbre e la vista ti cala e vedi le cose come se fossi allucinato.
    Hai in alcuni momenti la consapevolezza di cose che solo gli artisti o i geni possono accedere: ho memoria in alcuni momenti di aver compreso alcuni aspetti dell'esistenza, quasi una illuminazione buddhistica. Poche ore dopo, non sei in grado di allacciarti le scarpe da solo, non ricordi i nomi di chi ti circonda e non comprendi il significato delle parole scritte.....
    L'apice dell'onda è quando il cervello si fotte, rinunci a pensare. Ti arrendi, rinunci a trovare una logica, a maledire Dio per il destino che ti tocca e cose del genere. Non si tratta di un fenomeno particolare. Credo che sia semplicemente come per un pugile, l'ennesimo colpo che riceve lo manda Ko, anche fosse solo una carezza.
    Ok, se ne viene fuori, trovi gli anticorpi, cominci a capire il meccanismo. Alla ennesima volta in cui prima vedi Dio e poi non sai più distinguere la destra dalla sinistra non ci fai più caso, ne a Dio ne alla destra, e tiri avanti. Intorno a te chi è rimasto oramai si è abituato, ha capito quando deve ignorarti crudelmente e quando deve darti un sostegno morale e una carezza....
    Ci sarà sempre uno stato misto, un giorno in cui vorresti spaccare il sedere ai passeri e un giorno in cui non credi ci sia nulla che ti sorprenderà prima o poi.
    Ma oramai sei fuori, capisci? La luce del sole è solo la luce del sole. Nessuna voce ti parla nel buio della tua mente, non ti capita più che i tuoi pensieri viaggiano così lontano da non sapere dove sei. Tutto diventa più semplice, insomma. Ci si può ridere, parlarne anche come sto facendo ora senza correre in bagno e vomitare come avrei fatto qualche tempo fa.
    Forse c'è anche solo una possibilità....ma cosa abbiamo effettivamente noi se non possibilità e speranze?"

    Ringrazio Ido per avermi regalato queste parole quel giorno e spero che arrivino a te e qualcun altro con la stessa intensità.

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  3. E' vero Oren alcune volte basta solo un atto d'amore per calmare un atto di pazzia...
    Chissà se a distanza di tempo quella ragazza è ancora lì a gridare la tua amicizia...
    Ciao caro dolce giornata... bacio

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  4. Dovrebbero leggerlo gli impiegati di questi centri...o anche quelli delle case di cura.
    Non generalizzo, ma ho visto come molti di essi non facciano del loro lavoro una missione d'amore.

    A presto!

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  5. Comincio a capirti sempre di più.
    E comincio ad intravedere la figura di lei (forse sbaglio). Creatura sfortunata , in mano a pezzi di merda. Tu, la sua isola...entrambi vi siete riconosciuti e presi.

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  6. si vuole controllare i comportamenti...questa mi sembra la cosa più folle

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere