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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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mercoledì 7 ottobre 2009

S...i

Era un pomeriggio qualunque,di un giorno qualunque,di un tempo qualunque.
L'aria intrisa da una fitta pioggia che cadeva sul ciotolato.
Poca gente per le strade e le case sembravano strette nel loro abbraccio.
Sbuffando il fumo dai loro camini.
I due uomini (o l'uomo) si diressero verso quella vetrata che colava lacrime di condensa,tracciando righe,che scendevano veloci verso il basso,lasciando intravedere ben poco al suo interno.
O spinse la porta ed entrarono.
N era subito dietro di lui,come sempre.
Il calore della sala da the li avvolse.
Cominciarono così lentamente a sbottonarsi il pesante pastrano,
guardandosi in giro curiosi.
Non era affolatissima la sala.
Superarono una coppia seduta ad un tavolo quasi sull'entrata e si diressero verso il centro.
Giravano il loro sguardo per trovare ciò che cercavano,il motivo che li aveva condotti fin là.
L'aria era riempita dal suono dei cucchiai nelle tazze date,dalle voci dei presenti che sommessamente scialavano i loro discorsi,che si perdevano nella non attenzione a questi di O e di N.


La videro.
Stranamente da sola al tavolo.
Lei solitamente attorniata da tanti avventori,dagli sguardi delle invidiose,dalle convenienti attenzioni di tutti.
Nell'aria un sottile odore di vaniglia,che contrastava con l'odore di fumo e gli aromi speziati dei the.
Si liberarono dei soprabiti e tentennavano ad avvicinarsi,vedendola così solitaria,nel suo vestito bianco che le scendeva sino ai piedi,che dava forma al suo corpo,stretto da sottili nastri rossi,che tiravano in prossimità dei seni e adornavano il suo collo.
Sul suo viso c'era un sorriso,che però in maniera inusuale,non illuminava l'aria,come era sempre stato.
Aveva un'espressione stanca,appesantita,non dal tempo,ma da quell'oscura forza che le tratteneva ciò che era sempre stata luce,ciò che aveva sempre attirato tutti,ammaliato e messo chiunque a propio agio.
Lasciava girare un dito sul cerchio della tazza,in maniera distratta,avvolta nei suoi pensieri,in quello strano silenzio che spezzava il brusio delle voci,quando in passato era il silenzio dell'ascolto di tutti i presenti ad avvolgere la sua voce.


O-Che facciamo?Ci sediamo?
N-Non sembra abbia voglia di compagnia.
O-Basta chiedere no?
N-Ma sembra voglia stare da sola.E' sempre bellissima,ma non vedi quanto è triste il suo viso?
O-Ma sta sorridendo.
N-Osserva bene O.Non è il suo solito sorriso,sembra quasi stampato sulle labbra,sul suo candido viso.Sembra stampato nell'aria.Se si spostasse,rimarebbe li,fissato in quel punto e potremmo vedere il suo volto reale in questo momento.
O-E' vero,ma bisogna pur fare qualcosa.Fa male vederla così,Fa nulla fa male.Lascia fare a me.
N-Tu O col tuo tatto sei un disastro,se proprio vogliamo.vado io,che è meglio.
O guardò N col suo sorriso brigante e N scuotendo la testa si avvicinà al tavolo.
N-Buon pomeriggio Signora.
Lei alzò gli occhi in silenzio,spostandoli su di loro.In effetti il suo sorriso non cambiava espressione e comunque accondiscese alla domanda di potersi sedere con lei fatta da N.
S riabbassò lo sguardo.
N sedeva alla sua destra in ssienzio,contemplandola con gli occhi rattristati.
O spavaldo come sempre non taceva un istante,riusciendo anche ad interrompere se stesso mentre parlava.Poi incredibilmente,non si sa per quale miracolo,tacque anche lui.
Non era un miracolo.

Era la sensazione che emanava stare al cospetto del silenzio di S.
Una sensazione di paura,che aveva superato tante altre.Una paura che gli si presentava in ogni occasione,in ogni singolo movimento,in ogni spostamento,in ogni occasione.
Ed entrò dentro di loro,facendone in qualche modo parte,strisciando sulla loro pelle.E la consapevolezza si faceva strada nella mente di N e nonostante i tentativi da buffone e saltimbanco di O,nulla cambiava.
Erano incantati come sempre da lei,dalla sua bellezza,talmente semplice da renderla vera,pura.Incantati da qul silenzio,che aveva cancellato in loro l'udire di qualsiasi suono dentro quella sala da the.
Tanto da non sentire chi gli chiedeva cosa volessero da bere.
Tanto da non accorgersi che S aveva iniziato a parlare.
Del lento morire del suo cuore.
Della delusione,della disillusione,dei tagli del cuore,della pesantezza di essere stata usata,di aver dato tutto se stessa in ogni occasione e non aver mai ricevuto nulla in cambio,delle ferite subite da chi sapeva di infliggerle,dal bisogno non appagato di essere amata come lei amava e di non trovare nessuno capace di farlo.
E la sua voce,anche se comunque giungeva come un suono piacevole a O e N,era dura,tagliente,armata di quella consapevolezza che porta al cinismo,causata dal contrasto tra il suo interesse costante agli altri,ripagato con l'indifferenza per lei.
E ora il nulla invadeva la sala,riempiva ogni angolo,stringento il cuore di S,accartocciandolo su se stesso,spazzando le lacrime di O e di N,perchè Fa nulla fa male.





E alle parole di questa canzone O e N si guardarono in viso.
O rientrò in N e alla domanda rispose
S...i.

7 commenti:

  1. Sono riuscita a fiato sospeso ad immaginare ogni cosa.
    Ma la cosa che mi sconvolge (e te lo dico onestamente) è quanto tu riesca a guadare così in là nelle persone. Aver percepito di quella persona che descrivi, tutta la sua esistenza in un solo attimo, fa di te ancora una volta, qualcuno di veramente speciale e questo non smetterò mai di dirlo e di pensarlo.
    Un abbraccio.

    PS: ehmmmm mi hai fatto sorridere troppo per il post del video....
    Io ho atteso un pò....ho pensato..."mò aggiunge il resto" poi il resto non arrivava ed ho creduto che il video fosse il post...
    uahuahauahauhauah
    non immaginavo che fossi crollato dalla stanchezza sulla tastiera!
    ^_____^


    PS2: Il codice per questo commento è carinissimo!!!!
    "DEDICA"

    Ci sta proprio con il tuo post!

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  2. Tra i tanti post che ho letto da te, per ora questo lo eleggo il mio favorito.
    E' lucido, come la scena di un film introspettivo.

    Mi sento molto S in questo periodo.

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  3. Una scena meravigliosa, davvero.
    Letta tutta d'un fiato e vista come in un film dalla pellicola leggermente opaca, e un suono dolce e ovattato.
    Ho un personaggio nella testa con una storia che non si discosta molto da quella che hai descritto qui, il che mi fa sorridere, perché mi fa immaginare che abbiamo un po' gli stessi pensieri nella testa =)
    Ti abbraccio forte

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  4. Tutto quello che scrivi scava dentro in maniera impressionante...

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  5. Se la tua voce è trascinante come le tue poesie ed i tuoi racconti...sei un uomo da assediare:)

    Scrivi in un modo davvero unico, cr5edo tu sia inimitabile.

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  6. Come Guernica anche io mi sento tanto S in questo momento...un abbraccio fratello, anche io ogni tanto mi scompongo esco fuori da me per osservarmi con occhi diversi e alle volte ne nascono versi, un bel racconto introspettivo e ricco di immagini come se si aprisse uno scenario istantaneo mentre le parole prendono vita...notte :)

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  7. ... comprimo la lingua sul palato per trattenere il sapore di vaniglia, tra le mie mani, la porcellana calda d'infuso, silenzio, silenzio, solo per cogliere una sillaba che scivola tra puntini, sospesa da un vento che conforta : ci credo ...

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere