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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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giovedì 15 ottobre 2009

Outlet's love

Ora che le porte sono aperte,
che rimangono a sbattere al movimento del vento,
che si intrufola nelle stanze vuote dai segreti,
l'inferno mantiene la sua ultima porta serrata.
Non è la bontà a riscattare l'uomo,
è il delitto,
il peccato.


Si pensa che con amore,baci e abbracci si possa risolvere qualcosa.
Sono solo chiacchiere.
Questa è e rimane solo la superficie.
In quanti la accettano?
In quanti vogliono andare a fondo?

Molti si accontentano di questi segni convenzionali
che si possono scambiare senza pericolo,
del loro assaggio
e poi rimangono assetati per tutta la vita.




E ci chiediamo se esiste l'appagamento,
la risposta che potrebbe dare senso a questa sofferenza.
C'è chi non si ferma alla superficie
e va più a fondo,
condividendo i propri sogni,
i propri pensieri,
cercando di fondere la propria anima,
di fare discutere i propri corpi di tutto ciò che è possibile,

E si cerca il senso di sguardi,
delle parole,
del contatto dei corpi,
del desiderio ardente,
delle risposte alle domande che i corpi si fanno.
Si percepiscono
e si inseguono odori,
sapori,
labbra piene di nettare,
pieghe colme di miele,
muscoli che svettano nel piacere.
Che strani i movimenti dell'amore.
Se si osservassero da fuori,
quel mordersi,
abbrancarsi,
afferrarsi per il collo,
graffiarsi,
battere i pugni sulla porta chiusa,
frugare in un corpo estraneo,
non darebbero altro che un'immagine di collera,
una punizione,
una resa dei conti.
E lo chiamiamo amore,
figurarsi se fossimo arrabbiati.
E si ripetono queste scene
che fanno rimanere tutto in superfice,
rimane la sete,
rimane la fame,
che ci illudiamo mano nella mano,
di condurla a casa,
tra i muri famigliari,
dove pensiamo di godere delle gocce del nettare della felicità.
Eppure l'appagamento,
rimane un quesito,
una domanda sospesa,
a cui nonostante la ricerca
non sappiamo dare risposta.
E perpetuiamo la fame di ciò nella consuetudine di gesti,
che piano piano perdono spessore,
consistenza.
I ti amo gettati nel vento,
come una vela spiegata per forza,
anche se la nave rimane ancorata al porto.

E nasce la voglia di recidere,
quelle funi che si stendono dal ponte al molo,
di spegnere il fuoco che brucia lo stomaco
con bitte,
quasi fosse un sacrificio di se stessi,
per un momento di pace.
E gli sguardi che prima brillavano si spengono
in una luce di maschera dagli occhi spenti
e viva rimane solo nel suo fuoco perpetuo,
la domanda,
se l'appagamento è possibile,
non quello di un istante che crolla nel piacere della carne,
nella carezza dell'anima,
ma qualcosa di bastante,
che riempa come il vento di una tempesta,
come la caduta d'acqua di una cascata,
come un piccolo punto
in cui tutto è compreso e non compresso.

5 commenti:

  1. Mi specchio in quello che scrivi...
    ho solo una riserva:a volte capita che nei saldi si trovi proprio quello che cercavi...roba di qualità...e quando lo capisci nascono i problemi.
    lì ti crolla tutto intorno,anche se non hai mai pensato di sacrificare quello che avevi.
    lì paghi molto caro l'aver cercato altrove istanti di Incanto.
    Quasi impossibile decidere cosa sacrificare.In ogni caso qualsiasi scelta ti farà morire le stelle negli occhi...ti toglierà qualcosa di grande,di importante.
    a presto...
    Sds

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  2. Mio caro fratello...accontentarsi mai...è la fine della vita...è solo sopravvivenza, anche se alle volte ci si sente tanto, troppo soli...e la ricerca al di fuori, non è altro che la ricerca di noi stessi, ci illudiamo che sia un altra persona che possa donarci la felicità...ma sono cose diverse, eppure, nonostante tutto come te anche io continuo a cercare anche inconsciamente la mia metà...
    Un abbraccio

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  3. Ma esiste veramente un riscatto per noi? Esiste veramente un qualcosa che possa risolvere?
    Forse sì, ma bisogna davvero lasciare tutto e ricominciare da zero...

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  4. Amore e appagamento...
    sto cominciando a perdere completamente il loro significato, a cercarlo sempre e ovunque e a non trovarlo, e la cosa che più mi fa sanguinare il cuore, è che non so se è la mia fame ad essere esagerata, o il mio bisogno che non viene mai appagato.
    Così a volte mi sento tanto sola, e persa, come se il vento mi trascinasse da una parte all'altra senza sosta.
    Un riscatto credo che non ci sia, per chi si tormenta sempre l'anima. Forse la soluzione più efficace sarebbe un cervello nuovo, un altro cuore, e un'anima candida con cui ricominciare, o forse no...io di forza per ricominciare non ne ho più. Vorrei soltanto lasciarmi cadere e aspettare l'impatto...
    Ti abbraccio

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  5. Bellissimo post. Davvero.
    L'appagamento? L'appagamento è per me una sete continua, una ricerca costante. Come te non mi fermo , scavo, approfondisco... anelo.


    Ah com'è vero questo tuo post. Ti meriti un bacio!

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere