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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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sabato 3 ottobre 2009

Feeling this

Io non ho proprio rimpianti ora (sto sentendo questo)
L’ aria è così fredda e bassa (sto sentendo questo
Vado nella sua stanza (sto sentendo questo
Io amo tutte le cose che fai (sto sentendo questo) [vorrei toglierle i vestiti]
Mostrami la strada per il letto (sto sentendo questo)
Mostrami la strada che fai (sto sentendo questo)
Fottilo, è simile a una macchia (sto sentendo questo)
Io amo tutte le cose che fai (sto sentendo questo)


Il destino dice che il tempo è poco
Il tuo sorriso si sbiadisce nell’ estate
Metti le tue mani nelle mie
Io ti lascerò quando voglio

Dove andiamo da qua
Spegni tutte le luci ora
Sorridendo da orecchio a orecchio (sto sentendo questo)
I nostri respiri sono troppo ad alta voce (sto sentendo questo)
Mostrami il piano in cui si trovano le camere (sto sentendo questo)
Mostrami lo specchio del bagno (sto sentendo questo)
Stiamo prendendo questa strada troppo lentamente (sto sentendo questo)
Portami via da qua (sto sentendo questo)



Questo posto non era più lo stesso
Dopo che sei venuto e andato via
Come puoi dire che tu non senti nessuna differenza
So ognuno sta da solo
Sulla strada con una sigaretta
Nella prima notte in cui ci siamo incontrati

Guardo il passato
E ricordando sorrido
E può darsi che stanotte
Io posso respirare per un momento
Io non sono nella scena
Io penso che mi sto addormentando
Ma poi tutto quello che significa è
Che io sogno sempre te

(Noi siamo soli, lo senti?
Così persi e disillusi)

E chiudendo gli occhi,
il buio delle palpebre diventa il bianco della tua pelle,
che contorno lentamente,
cogliendone ogni increspatura,
ogni piccolo movimento,
giocando con la lingua sui tagli delle cicatrici,

recidendo con le labbra quei fili che ti avvolgono,
per lasciarmi legare dal loro tessuto,
perchè il desiderio li percorra,
come funi dall'altalenante movimento,

che prima scoprono segreti bagnati
dal calore intenso
e poi lo fendono tirandone la pelle,
lasciando rosse ditate sulle cosce
e linee vermiglie che arrotondano i seni.
Come se il respiro
ritmasse una musica

diretta dalla bacchetta stretta nelle tue mani
e tutto ciò non potesse sfuggire,
non volesse,
neanche un istante,
un movimento,
una goccia,
sospiri a bocche aperte che cantano in coro,
quello che il desiderio chiede,
quello che i tuoi battiti chiedono di essere riempito,
violato,
desiderato,
rapito,
dalla invisibile polvere che cade dalla mia pelle
per premere la tua carne




E lentamente si posa la rugiada del mattino,
scorrendo le sue stille sulle foglie,
posando tra i petali della tua rosa,
una goccia di sangue
che racchiude la linfa del piacere,
dove ci specchiamo entrambe.

3 commenti:

  1. Che bel duetto...buona domenica, un abbraccio :)

    RispondiElimina
  2. Sono io quella rapita.
    Chi meglio di te conosce e sa descrivere il significato della parola "feeling"?
    Ma? a me non mi viene in mente nessun altro.
    Un abbraccio grande.

    RispondiElimina
  3. Si, nessuno...lui danza con le parole.

    RispondiElimina

Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere