graffiando quel senso di possesso,
che la copre anche nella distanza,
dove ogni movimento è un mio passo,
che poggia la pianta schizzando gocce
che tremano nell'aria.

Il battito degli istanti
si allunga sui tuoi fianchi
lasciando il segno del suo passaggio,
mentre i tagli delle tue unghie
spessano il loro bruciore
girando sulla punta della tua lingua,
che si muove dando consistenza alla mancanza,

di un tocco reale,
sospeso nell'attendere
tra gli odori che ancora invadono l'aria,
sciogliendo l'essenza
tra i rapidi gemiti di un soffio di vento.

E scende sui colli il sospiro,
mentre i polsi legati dalla passione dolgono ancora
e i denti scuotono fibre di Velluto Vetrato,
scivolando sul tessuto di un rosso lucente
e affondando il morso tra le pieghe della carne slabbrandola.

E le dita Barbaramente calpestano le pieghe,
facendosi strada tra i nervi,
che attraggono a se
come redini di un cavallo impazzito,
che seguono ritmando il suo galoppo.

E nell'attesa avvolgi il tuo desiderio,
quasi a strapparlo,
legato alle tue mani che stringi in possesso,
per lasciarlo penetrare nel tuo essere Mia.