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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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lunedì 14 febbraio 2011

Il ragno non è indenne alla tela che tesse per catturare,
stende un percorso sicuro su cui camminare per raggiungere la sua preda.

Fili di seta tagliano l'aria,
stendono emozioni intrecciate,
che avanzano lente,
calcando passi sui desideri ,
che abbracciano ciechi.
Non ci sono domande.
Cadono come gocce sulla nostra pelle,
che le assorbe,
le trasporta,
mentre la carne vibra come corde,
segnate dalla lama che le solca.


E ci lasciamo andare su questa tela,
incauti di esserne catturati,
entrambi predatori
e predati.
Le dita scorrono premendo sul collo,
le unghie sollevano quella crosta,
che ci ha ricoperti,
le cosce premono in questa danza carnale.
Si dipanano fili che cadono lunghe le schiene inarcate,
intrecci di parole formate dal respiro che è vita,
che ci portano avanti,
che accarezzano la pace,
mentre il vento affonda le sue dita nei tuoi fianchi,
mentre il fuoco preme irrorando il mio torace.


Mi mordo le labbra,
ti mordi le tue.
Mischiamo sapori ,
annusando gli odori,
mentre lunghe file di formiche rosse
bruciano la nostra pelle,
lampi di nero.

E le tue mani stringono tele di piacere e dolore,
di rosso e di nero,
geme il silenzio ai colpi dell'onda sugli scogli del tempo,
si specchia sulla trasparenza dell'acqua,
che scende la montagna,
l'immagine di noi,
vibra il piacere trapassato dall'acciaio,
pioggia di emozioni,
passi avanti di stupore.


Gocce di essenza di Noi.


1 commento:

  1. Giriamo nuovamente su noi stessi. Non riusciamo a cambiare e attiriamo sempre e nuovamente Carne Illibata. E' una mattanza che stupisce e la Tela del ragno si rafforza. Ne siamo consapevoli. E abbiamo subito un Danno, dal quale siamo Usciti. Ma non gli altri Amico mio. Gli altri potrebbero non sopravvivervi. Non credere che sia così Semplice venire fuori da dove siamo stati noi, solo perchè ce l'abbiamo fatta. Continua a Battere Banco, perchè no. E' il tuo gioco, non posso non lasciartelo fare. Ma guarda sempre negli occhi con gli giochi, gli stessi che pronunciavano il mio Nome nelle notti d'Estate.

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere