allontanando i responsi di abbaglio.
Si appoggia su di Noi tirando i legami come lacci di cuoio.
Il vento,
che non si ferma mai,
soffia sereno anche quando è in tempesta,
sorridendo alle sensazioni,
che giocano ombre sulla nostra pelle,
sfiorando la peluria che lo ricopre,
come erba fresca
e il torrente scorre tra le rocce taglienti,
lasciando i segni di marchi che uniscono pori di un unico corpo,
slabbrate fenditure di fili rossi,
che uniscono il lucente nero di due anime.
alzando il tempo che sovverte i presagi di passati retaggi.
Si appoggiano sulla tua pelle confondendosi in linee,
che si intersecano tra loro,
come disegni di un caleidoscopio.
Le tue labbra dischiudono al sonno,
la pressione delle mie mani,
che riga la tua pelle con la sabbia.
Piccole tracce brucianti,
orme indelebili,
che l'acqua del mare
può solo coprire sulla tua schiena inarcata.
Il piacere vibra nel dolore di barrette metalliche
impregnate del tuo sapore,
stilla gocce di umori mischiati nella fusione di corpi,
mentre il vento si riempie dell'odore di Noi,
lambendo ogni angolo del nostro mondo,
scivolando tra le pieghe,
come drappi di seta,
penetrando dentro
e riempiendo ogni nostra parte.
Specchiarsi muove le onde del buio,
che riflette le nostre emozioni,
immagini continue di minuscoli passi,
che si saldano nella nostra anima,
mentre la sabbia sui corpi
si asciuga del sudore,
scrostata dalle tue unghie,
si scioglie per ridiventare tempo.
Non ci sono parole
per eludere quello che sentiamo.
L'aria odora di Noi.
Odore di vero,
di sanguigno legame.
Giriamo la bussola e il vento non brucia le tappe,
continua nel suo lento andare sereno.
proteggendo da chiunque,
ciò che è Mio,
ciò che è Tuo.