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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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venerdì 4 settembre 2015

Dislessico silenzio

Certo mi sono indignato, quando alla difficoltà di respiro non potevo disporre il mio " ho di meglio da fare".
Cosicchè, ritenendomi ancora tra i fortunati ,che per la prima volta si ritrova in ospedale e non capendo come avevo fatto ad ingoiare una pallina da tennis, ho lasciato che gli eventi non fossero eventuali , ma eventualmente surreali.
No perchè, nel momento che mi hanno steso nudo sul tavolo operatorio , la musica era un ritmatissimo flamenco che avrebbe dovuto richiamare il rosso tra quelle lenzuola svolazzanti che mi coprivano, invece era tutto azzurro.
Steso liquido, senza la sensazione di avere un corpo, tranne che per il peso dei chirurghi su di me, pressanti e laboriosi sulla mia gola, come fossero stesi sulla mia carne . Piccoli pizzicori di anestesia locale, che ti fanno pensare, cavolo appena mi riprendo, chiedo dove si compra sta sostanza, che è una ficata.
Il viso dell'anestesista e i suoi psicadelici occhi azzurri che comparivano tra i bordi dello spazio , per aspirarmi la bocca e sorridere. Solo la coscienza della mia testa, il resto era in un'altra dimensione o forse lo era la mia testa ad esserlo e era libera , salendo .
E poi il vuoto. Anestesia totale.
Non mi ero mai chiesto come si sente qualsiasi prodotto messo sotto vuoto, quando si va ad aprire la confezione e si lascia sfiatare, comunque il mio risveglio ha avuto quella sensazione.
Una sorta di jet lag , mmmmm, si diciamo, come essere stato ad un rave e avere preso l'aereo per tornare a casa.
E tutti ti parlano e ti chiedono, mentre tu cerchi di capire se le orecchie sono sul collo o continuano ad essere ai lati del naso, finchè realizzi, che al lato della pallina da tennis hai un tubo ficcato in gola e in effetti respiri meglio.
E sei in isolamento e ti chiedi " cavolo! come  hanno fatto a saperlo che sono dannatamente infetto?", invece poi scopri dopo giorni che hai sballato gli esami e di infetto non hai nulla.
E viaggi col tuo letto tra gli ambulatori per i vari controlli e quella parte di me adepta al dolore, al suo assorbimento, quella parte che negli ultimi anni, ho nascosto, cercato di chetare per sopravvivere, riemerge e mentre sei nel tunnel della Tac inizi a piangere e alla domanda "che ti succede?" dici "ma è solo una bambina" e loro pensano che, forse è ancora l'effetto  dell'anestesia, che non riguarda loro se sei matto.
Ma continui a piangere e parlare della bambina, poi esci dal laboratorio e senti le grida disperate di una donna e guardi la infermiera e gli dici" vedi è una bambina,cazzo" e lei " no è una donna" e scoprire mentre guardi la tv steso nella tua stanza che sua figlia di 6 anni è stata schiacciata da un cancello e la sua anima ti ha sfiorato all'ospedale.
E i primi giorni fatichi a prendere sonno e quando lo fai, sogni da sveglio e alla fine di ogni sogno la tua immagine è quella di essere una donna, ma non ti senti donna, sai di essere tu.
Dove cazzo sei Oren?
Poi tutto si cheta e si normalizza e dopo 15 giorni steso nudo nella stessa posizione, ti devi alzare.
Ci provi e non stai in piedi.Si avvicinano per aiutarti e mentre ti viene da piangere , torna Oren , bestiale, il ghigno marcato, minaccia chiunque gli si avvicini e consapevole di non avere nulla che non vada nelle gambe, si rialza e si strappa gli aghi delle flebo, così per spregio, per rodere, per rabbia.
E tutto lentamente defluisce e si rinsalda.

E finalmente riprendo il controllo.




E in questo viaggio nella terra di mezzo, nel continuo riaffermare del nulla è per caso, allungo un braccio, perke un B.C. solo non ha senso 

6 commenti:

  1. Sono colpita dalla funambolica pallina da tennis, ma sono purtroppo avezza a questi viaggi psichedelici nei meandri ospedalieri, dove la realtà si mescola con qualcosa di diverso, più leggero, più materialmete inesistente mentre ti guardi osservadoti e ti chiedi spesso chi sei...Mentre tutto aleggia intorno e camici vari ti insidiano, veramente il desiderio di correre e strappare tutto ti arriva improvviso..Ma è la debolezza che ti frena e ti placa per un attimo o interminabili secondi e per ora continui a vivere...
    Un bacio notturno!

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    1. Cara Nella, ammetto di soffrire di iperatiività, soprattutto di pensiero e sinceramente stare in un letto senza potersi alzare per 24 ore al giorno , diventa l'ostacolo più duro da affrontare, per chè le meningi macerano e rosicchiano il tempo a velocità esponenziale, così che non vedi l'ora di essere sedato, per svenire nel sonno o rimanere almeno inebetito per un pò :).
      Un bacio

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  2. Ciao Oren, come stai?
    Ogni tanto resuscito in questo spazio, ma sai, non è più come un tempo.
    Ricordi i tempi di DSI?

    Non sarà più come prima.

    Spero che stai bene.
    Un caro saluto.

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    1. Ciao DSI, eccerto che ricordo. Lo vedo più come un riaffacciarsi, che un resuscitare e poi sinceramente, anche se so cosa intendi, non amo la staticità, si progredisce, a volte regredisce, comunque ci si evolve e si plasma il proprio se stesso in qualcosa che può sembrare diverso, ma non è altro che lo sviluppo di ciò che si è adattati al momento che si vive :)
      Un bacio e un abbraccio forte.

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  3. Ero quasi interdetta se commentarti o meno, chiaramente tutto cosa volevi sentirti non dire bè già lo sai, e poi mi dici come sempre che sono cattiva e che ti tratto male ☺ ma dovresti smetterla con stè palle lol prima sul gomito poi in gola ne hai già due, quelle importanti tienitele nelle mutande no? ah già non le porti upsss, non fare il pesce palla non funziona ne l'idra se tagli la tua be poi ricresce, e testina ti conosco lol con te bc connessa :P

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    1. Il succo mi piace un sacco e guarda evito solo di mandarti a fanculo :p , perchè so che poi gongoli.
      Poi inutile che fai la grossa, quando per una pallina o qualcosa di simile , diventi piccola piccola e si sente .....e mi piace !

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere