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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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venerdì 17 gennaio 2014

Ya Ta



Sicuramente non è il motivo per il quale non mi sono mai girato per guardare indietro, seguendo il mio cammino, a volte corsa, altre piu lento.
Pero la unica volta che l'ho fatto ho visto la strage e ho cominciato a cadere.
Si è fermato il vento e niente poteva sostenermi, ne io cercavo nulla a cui aggrapparmi, torturandomi il cervello.
Non c'erano piu lame per tagliare, cacciavo  il mio "di meglio da fare", implodendo in me stesso, senza lasciare uno spiraglio a nessuno per guardare dentro.
Il nero si era trasformato in buio e il silenzio in afonia.



Pero tutto questo è già passato e di nuovo ricomincio il mio cammino e seguirò senza voltarmi.
Certo della mia meta , allontano i passi da un paese, che mi sta ospitando e che non sento più mio, di cui ne ho fatto parte, ma rimarrà tra i corpi della strage.
Scrollo le spalle lasciando che mi scivoli tutto addosso di nuovo,
l'abitudine al dolore diventa forza, la mia addizione alla passione si è fatta forte, ha trovato un porto da dove non salperà più.
Perchè sono abituato a lottare per ciò che voglio e se mi vesto di nuovo della mia sicurezza, della mia presunzione, della mia libertà, dell'eterno legame a chi ha saputo vedere nel buio e allungarmi una mano, nel rispetto non calpesto i corpi inermi della mia strage, li scanso lasciando a loro la scelta di rialzarsi.




Ho buttato le mie ferite sanguinanti, facendole girare sulle dita della mano, soffiandole contro vento, perchè per un'ultima volta potessero carezzarmi.





No es la razón por la cual nunca me volví a mirar hacia atrás, siguiendo mi camino, a veces corriendo, otros más lentos. 
Pero la única vez que lo hice vii la masacre y  empezè a caer. 
Se detuvo el viento y nada me podía apoyar, ni yo estaba buscando algo para agarrarme, torturandome el cerebro. 
No hubo más cuchillas para cortar, rechazando mi "cosas mejores que hacer", implosión en mí mismo, sin dejar una abertura para que cualquiera pudiese ver el interior. 
El negro se había convertido en la oscuridad y el silencio en la afonía.
Pero todo esto ya ha sucedido y otra vez voy a empezar mi camino y seguir sin mirar atrás. 
Por supuesto tengomi objetivo, los pasos se alejan de un país que me hospeda y que ya no siento mio, de la cual yo era parte, pero siguen siendo uno de los cuerpos de la masacre. 
Me encojo de hombros y  dejó que  deslize sobre mí de nuevo, 
 el habito al dolor se convierte en fuerza, además  la pasión se hizo más fuerte, se encontró en un puerto desde donde no navegará más. 
Por què estoy acostumbrado a luchar por lo que quiero y si me visto de nuevo de mi seguridad, mi presunción, de mi libertad, la unión eterna a aquellos que han sido capaces de ver en la oscuridad y para tender la mano, con el respeto no pisoterè los cuerpos indefensos de mi masacre, lo evito dejando que  suban a su elección.
Tiré mis heridas sangrantes, dejandole dar volteretas sobre mi dedos de la mano, les soplè contra el viento, porque por ultima vez  me pudiesero acariciar.




2 commenti:

  1. Il vento non cessa realmente di soffiare ... muta intensità rendendola talvolta insufficiente a sospingerci dove eravamo diretti.
    Ma sa tornare a soffiare forte.
    Non smette di lottare ed increspa tutto quello che gli si para dinnanzi.

    Bentornato.

    Sarai presto pronto a ripartire ...

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  2. ... ti guardo, e sorrido per quanta gratitudine io provi ad averti incontrato, per quello che sento, per quello che sei, per dove guardi ...

    RispondiElimina

Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere