Solo i particolari centrano il suono rompendo il silenzio,poggiandosi sulla mia vista ,raccolta dietro i capelli, bianchi, che ormai coprono i miei occhi.
Mentre tutto scivola, sbiadendo i bordi, perdendosi tra i cristalli, dando quella visione surrealistica , che non é altro che l'ombra della realtá.Quella che segue, che non molla.Piegata sotto le panchine in attesa.Si stende sopra i tavolini quasi a rubare i caffé fumanti,tra parole senza suono ,che intentano a allegerirne il peso.A schivarla.
Tocchi veloci che aggiustano il trucco, che sistemano le maschere sopra i visi.Occhi che penetrano i veli per sognare, per piacere, per riempirsi la bocca di gocce di saliva, di costruire ció che vogliamo, ció che vorremmo.Spesso vestendo gli altri, anche se é sempre per noi stessi.
E qui il mio pensiero rallenta un momento,le labbra accentuano il sorriso.Silenzio totale.Nemmeno il suono della mente alla ricerca dei ricordi,perché sono li.Pronti.Fuori dal mio bosco lontano, dove non ho mai permesso di entrare.Hanno fatto male, mi hanno ferito, anche se mai ho permesso che si vedesse, che si sentisse, che si capisse.
Hanno il peso dei miei errori, la sfacciataggine della coscienza, la mia completa assoluzione.
Amo sapere che stanno in questo limbo, non li ho mai permesso di entrare, ma nemmeno glie l'ho vietato.Il mio inferno non ha piú porte, mantiene sempre il banco su cui battere , anche se non sono in attesa che entri.
Mi piace sapere che pensi di avere vinto la tua assurda battaglia, amo la tua convinzione.Soprattutto quando su queste vetrine vedo riflesso il mio sorriso da "perdente" e la tua angustia da vincitrice.Per questo ho scattato una foto.Come premio......
Riprendo a camminare.Poi mi fermo perché la mia risata tira il mio ghigno.Quasi silenzio.
Suono di passi sull'asfalto.
I miei passi.
Eppure sono immobile.....
ma la mia ombra é sempre avanti.