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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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venerdì 9 dicembre 2011

...dietro le tende....detras las cortinas..

Amo il buio,
amo il nero,
quante volte mi sono calato nella mia dark room,
oscurando tutto cio' che mi stava intorno,
oscurando me stesso.
Nel mio inferno non c'e' posto per il nero opaco,
solo riflessi su di un nero lucente.

Me encanta la oscuridad,
me encanta el negro,
¿cuántas veces he caído en mi cuarto oscuro, oscureciendo todo lo que estaba a mi alrededor, ocultando me mismo.
En mi infierno no hay un lugar para el color negro mate,
sino la reflexión de un negro brillante.

Non ho mai messo tende alle mie finestre,
sempre aperte in ogni stagione.
Sorrido ancora a vedere i volti nascosti,
che ti osservano increduli,
a volte ammirandoti,
altre guardando avanti,
cercando un qualcosa sul suolo in cui potrei inciamparmi.
A che scopo?
Tanto mi rialzo.

Nunca me puse las cortinas de mi ventanas
siempre estan abiertas en todas las estaciones.
Sonrío aún ven sus rostros ocultos,
mirada de incredulidad,
a veces admiración,
otras mirando hacia delante,
en busca de algo en el suelo donde podría tropezar con él.
¿Con qué fin?
Así que me levanto.
E' vero,
ho passato molto tempo lontano dal mondo,
seduto sui tetti a osservare cio' che accadeva in basso,
accompagnato dal suono dei grilli,
nella notte,
quando la maggioranza della vita stava dormendo
e i pensieri erano liberi di vagare indisturbati.
Ho riflesso tutto cio',
che navigava nella mia mente,
su questo schermo,
con i miei passi ,
che marcavano orme anche se stavo seduto,
incapace di fermarmi,
goloso di conoscere,
di crescere ancora,
di sfidare il tempo,
di sfidare il senso.
Unico mio rifugio,
dove mi rigeneravo,
era il mio bosco.
Dove ogni me si confrontava,
dove la ragione sfidava l'istinto.
Poi ho imparato.
Il lungo tempo,
che Oren ha passato quasi inerme sotto la cascata,
ha fatto si che,
ora so....
...dovunque io sia...
il mio bosco e' con me.

Es cierto,
pasé mucho tiempo lejos del mundo,
sentado en el techo mirando lo que estaba pasando abajo,
acompañado por el sonido de los grillos en la noche, cuando la mayoría de la vida era dormir
y pensamientos eran libres de vagar sin ser molestados.
Reflexioné todo ,
que navegaba en mi mente,
en esta pantalla,
con los pies, que marcaron huellas, aunque yo estaba sentado,
incapaz de detener,
ávidos de aprender,
a crecer de nuevo,
desafiar al tiempo,
para desafiar el camino .
Mi único refugio,
donde regeneraba me mismo,
fue mi bosque.
Donde todo lo que tenía que tratar,
donde la razón desafió instinto.
Luego me enteré.
El tiempo que Oren ha sido casi impotentes bajo la cascada,
que hizo que,
ahora sé ....
... Donde quiera que esté ...
mi bosque es siempre conmigo.
Non abbandono le mie finestre,
non tralascio i tetti,
non mi svesto di nero,
e' la mia pelle,
e' la mia anima,
non abbandono il passo,
finalmente,
il vento non soffia solo.

No abandono a mi ventanas,
yo no abandono de los tejados,
no me desnudo de negro,
es mi piel,
mi alma,
no abandono el camino,
por último,
el viento no sopla sólo.

4 commenti:

  1. nel buio tutto appare così chiaro...

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  2. Adoro quel nero, è quel buio che mi dona la luce...

    avevo nostalgia delle origini...

    un abbraccio...

    RispondiElimina
  3. Il mio nero non è lucente, la nebbia rende questo nero sempre opaco.
    Un abbraccio

    RispondiElimina

Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere