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PECE

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lunedì 21 marzo 2011

La scuola dell'odio

Come grandine sulle foglie cadono gocce di lacrime e parole,
demagogia di potenti sostenute dalla totale incoerenza dei fatti,
che cancellano propositi e istinti di solidarietà umana verso il dolore del prossimo.
Baluardi di pace a suon di sangue schiacciano l'aria sulla terra,
prospettando mostri dimenticati,
mai vissuti se non nei ricordi di chi fu o di chi è stato.
Il dio denaro piange sulle perdite della sua famiglia,
tracciando segni di una realtà nascosta tra le parole di un villaggio globale chino ai piedi degli imperatori,che urla muto sui muri la morte di chi aveva voce vera e poi è stato soppresso.
E gli slanci di umanità sfumano nel breve tempo che accompagnano la venuta di nuove catastrofi,lasciando lavori a metà,tra gli sguardi allibiti di chi ha voglia di vivere ancora,di crescere,ma che non è più degno dell'attenzione dei giochi di potere.
Masse umane che si spostano nel mondo occupando gli spazi vuoti e sostituendo a spallate l'origine nello spettro del razzismo.
E mentre la terra trema e inghiotte parte di noi le danze macabre continuano nella loro sobrietà,nascondendo sporchi giochi di corruzione e la natura continua il suo corso senza badare all'inutilità umana,capace solo di arrecargli danno.
E si vestono maschere di eroi al colonialismo, all'eliminazione di personaggi scomodi,che minacciano irriducibili le famiglie che governano il mondo,quelli che piangono,da sempre perseguitati,guarda caso,ma io al caso non credo.
Giochi di raffinata psicologia sociale della massa,che fomentano l'intolleranza,la completa perdita della fiducia nel prossimo,l'individualismo con la conseguente eliminazione del confronto tra le idee e i principi e si alzano gli occhi verso il prossimo e riflessi d'odio lanciano bagliori dalle pupille.
La paura fa strani scherzi a chi la asseconda,l'individuo diventa imprevedibile,anche se rimane totalmente gestibile.
Seduto con la morte, che stenta il suo sorriso divertito,nel disagio della mia vicinanza,chiedo col mio ghigno sfrontato, se devo definire eroi coloro che in nome di una verità che non conoscono sono pronti a togliere la vita al prossimo.Perchè per difesa comprendo la reazione e l'attacco, ma non per una pace a prescindere che anche se la nascondi è sempre omicidio.
Allora dico che non ho lacrime da versare per qualsiasi "eroe nazionale" che perda la vita nella difesa di questa pace.





6 commenti:

  1. La verità è che ne abbiamo versate tante e che ne sappiamo il valore. Non siamo più disposti a regalare questo oro per qualsiasi cosa. Anche il mio Cuore si è inaridito. E' costretto in questo corpo e batte per inerzia nell'attesa di chi lo possa stupire. L'egoismo dilaga a perdita d'occhio e nei discorsi della gente sono le virgole che continuano a ferirmi, per ora non mortalmente. Ma noi continuiamo ad esistere e a guardare da lontano tutta questa gente. Ho ancora la chiave dell'ultima porta. Hai ancora il lucchetto di tutto il mio Essere. Gelosamente lo custodiamo perchè sappiamo quanto vale. Silenziosamente ne portiamo il peso, la consistenza, il ricordo. Ma non abbiamo più lacrime per chi neanche assomiglia a ciò che abbiamo in pugno.

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  2. Purtroppo non bastano lacrime versate ne di eroi ne di finti eroi.

    Finchè il potere, il denaro sarà l'unico a governare il mondo,tutto si piegherà al suo volere.

    Piango solo lacrime per chi ha cercato e cerca di combatterlo e viene, straziato,mutilato, violentato, ucciso, smembrato.
    Piango per chi ha palle per affrontare, combattere, vivere.

    Per gli altri non ho lacrime.

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  3. Che altro aggiungere?
    La penso come te, anche se non riesco a distogliere lo sguardo dal fronte... Il problema non è chi va a fare il finto eroe... ma chi, non ha mai voluto tutto questo ed è una pedina senza averlo scelto!
    I civili... ad esempio!
    Dubito che sta volta, le cose, si contengano...
    Ti sembrerò esagerata... ma sono preoccupata sul serio, come mai prima d'ora.

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  4. Credo che gli eroi siano quelle persone che si spaccano la schiena ogni giorno lavorando e cercare di far sopravvivere la sua famiglia. Eroe colui che combatte, pacificamente, per un ideale.
    Ho sempre avuto il più totale ripudio per le armi, credo che ogni questione possa essere risolta pacificamente senza la perdita di vite umane. Che poi molto spesso ci rimettono i civili e non solo soldati (persone che hanno scelto quasi liberamente di intraprendere la carriera militare).
    Infine, ci siamo noi, cittadini che siamo nelle nostre case, politici che chiedono di mettere dei muri per impedire che le persone che scappano dalla guerra non trovino alcun luogo dove andare, il massimo della solidarietà.
    Nemmeno io piangerò per i soldati, definiti eroi, ogni mia lacrima sarà rivolta a tutti quei civili che moriranno, alle famiglie ditrutte, a coloro che saranno costretti a fuggire dal loro Paese per una vita migliore.

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  5. La guerra è un prodotto dell'uomo che si autodistrugge, non è mai la soluzione ai problemi.

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  6. Sarò impopolare anche io, ma la penso come te...Ad ogni modo mi dispiace per ogni perdita umana. Ogni perdita umana una sconfitta non solo personale, ma globale. Guerre inutili guerre in nome del Dio delle non pari oppurtunità.

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere