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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

giovedì 23 luglio 2009

InDevilmente

Toc,toc!
Toc,toc!
Non sto battendo banco stavolta o lo sto facendo sulla porta di casa tua.
So che sei li dentro e dove altro potresti essere?
Sai che posso entrare quando voglio,anche se la chiave che posseggo non è di questa porta,ma dell'ultima.Sai che posso entrare anche là e poi uscirne,basta volerlo,basta avere una ragione per tornare ogni volta,la mano di tuo figlio che ti cerca,la voce di chi ami che ti chiama.
Allora apri questa porta.
Voglio parlare con te.
Toc,toc!
Puoi decidere per te di non farmi entrare,ma non puoi decidere per me di non farlo.Qua non si calpesta il rispetto,l'inferno è aperto a tutti,a chiunque voglia entrarvi e normalmente attrai col tuo fascino perverso,
con la tua lingua di odio che attanaglia,perchè la gente ti desidera.Perchè per odiare occorre una forza diversa che per amare,anche se i sentimenti viaggiano sullo stesso filo e basta poco per confonderli.



Lo sai,la mia diplomazia è inesistente e penso che quel poco che ho dato sino ad ora sia il massimo che potevo,quindi entro,senza divelgere la porta,la voglio richiudere alle mie spalle a più mandate possibili.
Bene,in questo stanza,in questo girone non ci sei anche se si sente il tuo odore,quello che penetra nelle narici,che arriva dritto al cervello,quello che stringe l'anima con le sue unghie facendola tremare a volte di paura,altre di desiderio,ma più spesso di desiderio di paura.
E' inutile che continui a cambiare stanza,prima o poi ti raggiungo,perchè non vuoi parlare con me?Perchè non sono trippa per gatti?Perchè non ho timore?Perchè non abbassero ne distoglierò lo sguardo?
Eppure sei un grande oratore,le tue parole suonano armoniose nel loro dissacrante suono.
Si muovono come tentacoli,carpendo anime,facendole tue,togliendoli la lucida dignità di un uomo,sono eccitanti,conturbanti,sensuali,accativanti e maledettamente vive.
Eppure qua in questi gironi si sentono lamenti del senno di poi,di chi ha fatto scelte senza pensarci,di chi le ha fatte accecato dalla follia,di false promesse,di montagne di egoismo su cui cresce rigoglioso il male del mondo.
In quel profumo di asfalto,che ha fatto della mia rabbia un segno del carattere di cui puzza ancora la mia pelle sui contorni delle cicatrici bagnati dal pianto,mentre il tuo ghigno è spento rispetto al mio.

Quanto devo camminare perchè tu ti fermi?Lo sai che oltre alla diplomazia mancavo alla lezione della pazienza.E quella sale,aumenta la velocità di tutto,mi rende diretto,fatico a girare intorno ,preferisco solcare la strada e i marciapiedi usarli per colorare il mio cuore nei suoi dettagli e nelle mille sfacettature.
Non mi avvicinerò se non lo desideri,ma almeno fatti vedere e dire che la tua immagine è superbia e che basta un tuo gesto,un tuo allargare le braccia ,un tuo sguardo per carpire.Hai paura di non riuscire a fare ciò con me?
Perchè?
Perchè so cosa voglio?Perchè esco ed entro quando voglio?Perchè scelgo?Perchè attiro ciò che mi attira?Perchè non tremo quando mi avvicino?

Il limite pazienza è esaurito.Ora mi siedo in questa stanza ad aspettarti.So che mi stai guardando,che stai caricando il tuo odio su di me,quanta fatica inutile.Sai che non fuggo e che dopo ti chiederò ancora e poi giochi nuovi,matasse da sbrogliare,lame nuove da assaggiare,che non cercherò aiuto e poi in chi?E vedrai ancora i solchi della mia moto lungo le strade dei gironi e la polvere che si alza e sentirò ancora il tuo sguardo abbassarsi,il tuo egoismo perdente stavolta,perchè non sarò mai tuo.Tu dai spunti,ma io batto banco e ogni volta che tornerò,ti nasconderai.
E forse pregherai anche Dio che non torni.E sarò sulla tua ombra che ombra non è,sarò nei tuoi incubi mentre sei sveglio,conficcherò gli artigli nel tuo cuscino ogni notte che vorrò,perchè io non sono migliore di te,perchè se è vero che non credo in Dio è che il mio Dio è solo me stesso,questa è la tua condanna,ammesso che io sia il mio Dio sono anche il mio Satana.

3 commenti:

  1. Non riesco più a commentarti.

    Non che tu scriva male anzi, il precedente Pelle bianca era molto armonioso, come assistere a qualcosa di visibile, quindi complimenti.
    Ma...

    soprattutto questo non capisco come già ti dissi dov'è la riga bianca del margine fra letteratura e ciò che stai passando.

    Questo dialogo col diavolo credo d'aver capito.... bah...mi da i brividi nerì e non certo di piacere.

    Se ti scrivo come stai cosa rispondi?

    Notte

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  2. U dialogo in cui chiunque credo potrebbe rispecchiarsi e tu, scuro più di lui, sai trasmetterlo a noi poveri umani alla ricerca di risposte. Oscuro, profondo, eppure così dolcemente umano!
    un abbraccio

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  3. Entro nella stanza. Ti trovo seduto. Attendi. Non è me che aspetti, ma con me parlerai perchè il nostro discorso è occhi negli occhi ed è al pari di Demoni. I miei si scontreranno con i tuoi, le nostre sensazioni sono le medesime, lo stesso il dolore che ricerchiamo.
    E ora capisci che è con me che vuoi scontrarti e con nessun altro perchè solo con me puoi sfoderare tutto te stesso, senza limite.
    E lascerò che le tue lame passino la mia carne e lascerai che le mie lame passino la tua carne, in un ultima danza.
    Perchè so ciò che vuoi e cosa stai cercando e ora difendo il mio avere dal tuo odio.
    Parla con me e lascia sulla mia pelle i tuoi segni, perchè sono io che mi muovo nelle porte ed è il mio l'odore che senti perchè il suo è sulla mia pelle.
    Parla con me, ragiona con me e muoviti su di me.
    Ho le chiavi di tutte le porte e l'ultima che agogno l'hai al collo.
    In questo momento, quello che io desidero diverge da quello che tu desideri. Un unico istante di disallineamento nel mondo. Torneremo a guardarci negli occhi ed a parlare.
    Ma ora non è tempo di parlare, sfodera le tue armi, non riporle. A braccia aperte le aspetto nello stomaco.

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere