Stabilito che poi, non facciamo così schifo.
In realtà se ne sarebbero dovuti accorgere al momento del parto. Al gridare "maschio!", si dovevano rendere conto, che non stavano tirando dall'inguine.
Eppure si sa, si prova tenerezza e si diventa ciechi davanti a quei brufoli informi, nuovi alla vita.
Ed è così , che da un inconscio parto gemellare, risulti un individuo unico, dicesi soggetto, che mantiene l'aspetto conosciuto, mentre dentro di lui, operano più soggetti , che non sono suoi satelliti, ma vere e proprie identità .
Per rimanere in linea col mio essere paraculo, potrei continuare a scrivere in terza persona, quando è palese che sto parlando di me o meglio di noi, anche se è difficile parlare in prima persona, almeno singolare , visto che siamo più di me.
Sinceramente non vedo perchè parlare del palloso Nero e del silenzioso Michelangelo, quando la vera stella sono io .
Si sa, si passa l'adolescenza cercando di essere capiti o cercando comunque di essere più che un numero, di distinguersi.
Poi mi ritrovo glande e rimango perplesso quando c'è questo accalcarsi di anime, che si ritengono affini e affermano di comprendermi, psicoanalisti del nulla, portavoce convinti del "mal comune è mezzo gaudio".
Non che non creda nelle affinità, ne ho incontrate molte e sono tutte dentro al mio cerchio, diciamo che ce ne è un esubero, che sta al di là della circonferenza, che va scremato.
Con mia glande convinzione la mia testa ,notoriamente propensa al peggioramento, si è mantenuta sulla stessa linea, pesantemente polemico, acidamente pungente, vomito la mia verità facendola colare dal mio ghigno, il muro si costruisce da se e non è indifferenza il calpestare gli abituali pianti, dettati da una subdola debolezza e un bisogno di attenzione quasi maniacale.
Ammetto che Nero è più propenso ad ascoltare e riuscirsi a torturare anche di queste versioni di male etereo, ma, non vorrei che si offendesse, ma chissenefrega, è un coglione.
Ecco basta nominarlo, che si crede di dover dire la sua.
Ognuno si costruisce scudi o muri per proteggersi da ciò che teme, dai suoi limiti e da ciò che sa che potrebbe fare male.
Io come scudo ho me stesso e l'esserlo
e lo ammetto
sono