Cosicchè, ritenendomi ancora tra i fortunati ,che per la prima volta si ritrova in ospedale e non capendo come avevo fatto ad ingoiare una pallina da tennis, ho lasciato che gli eventi non fossero eventuali , ma eventualmente surreali.
No perchè, nel momento che mi hanno steso nudo sul tavolo operatorio , la musica era un ritmatissimo flamenco che avrebbe dovuto richiamare il rosso tra quelle lenzuola svolazzanti che mi coprivano, invece era tutto azzurro.
Steso liquido, senza la sensazione di avere un corpo, tranne che per il peso dei chirurghi su di me, pressanti e laboriosi sulla mia gola, come fossero stesi sulla mia carne . Piccoli pizzicori di anestesia locale, che ti fanno pensare, cavolo appena mi riprendo, chiedo dove si compra sta sostanza, che è una ficata.
Il viso dell'anestesista e i suoi psicadelici occhi azzurri che comparivano tra i bordi dello spazio , per aspirarmi la bocca e sorridere. Solo la coscienza della mia testa, il resto era in un'altra dimensione o forse lo era la mia testa ad esserlo e era libera , salendo .
E poi il vuoto. Anestesia totale.
Non mi ero mai chiesto come si sente qualsiasi prodotto messo sotto vuoto, quando si va ad aprire la confezione e si lascia sfiatare, comunque il mio risveglio ha avuto quella sensazione.
Una sorta di jet lag , mmmmm, si diciamo, come essere stato ad un rave e avere preso l'aereo per tornare a casa.
E tutti ti parlano e ti chiedono, mentre tu cerchi di capire se le orecchie sono sul collo o continuano ad essere ai lati del naso, finchè realizzi, che al lato della pallina da tennis hai un tubo ficcato in gola e in effetti respiri meglio.
E sei in isolamento e ti chiedi " cavolo! come hanno fatto a saperlo che sono dannatamente infetto?", invece poi scopri dopo giorni che hai sballato gli esami e di infetto non hai nulla.
E viaggi col tuo letto tra gli ambulatori per i vari controlli e quella parte di me adepta al dolore, al suo assorbimento, quella parte che negli ultimi anni, ho nascosto, cercato di chetare per sopravvivere, riemerge e mentre sei nel tunnel della Tac inizi a piangere e alla domanda "che ti succede?" dici "ma è solo una bambina" e loro pensano che, forse è ancora l'effetto dell'anestesia, che non riguarda loro se sei matto.
Ma continui a piangere e parlare della bambina, poi esci dal laboratorio e senti le grida disperate di una donna e guardi la infermiera e gli dici" vedi è una bambina,cazzo" e lei " no è una donna" e scoprire mentre guardi la tv steso nella tua stanza che sua figlia di 6 anni è stata schiacciata da un cancello e la sua anima ti ha sfiorato all'ospedale.
E i primi giorni fatichi a prendere sonno e quando lo fai, sogni da sveglio e alla fine di ogni sogno la tua immagine è quella di essere una donna, ma non ti senti donna, sai di essere tu.
Dove cazzo sei Oren?
Poi tutto si cheta e si normalizza e dopo 15 giorni steso nudo nella stessa posizione, ti devi alzare.
Ci provi e non stai in piedi.Si avvicinano per aiutarti e mentre ti viene da piangere , torna Oren , bestiale, il ghigno marcato, minaccia chiunque gli si avvicini e consapevole di non avere nulla che non vada nelle gambe, si rialza e si strappa gli aghi delle flebo, così per spregio, per rodere, per rabbia.
E tutto lentamente defluisce e si rinsalda.
E finalmente riprendo il controllo.
E in questo viaggio nella terra di mezzo, nel continuo riaffermare del nulla è per caso, allungo un braccio, perke un B.C. solo non ha senso