Certo non mi spalmerò nelle grandi varietà di scemi da cui si può estrarre l'olio, ma mi accentrerò più su un prodotto di nicchia, per una cerchia molto ristretta.
Gli scemi in questione sono derivanti da un terreno ,che sembra arido alla vista, ma che, spogliato della superfice, diventa fertile.
Un terreno allo sbando, formato da molti elementi, che mani sapienti possono modellare naturalmente e nonostante l'iniziale rigetto e la continua negazione di essere parte di un tutto, gli scemi attecchiscono e cominciano a germogliare, insinuandosi nei labirinti , sui quali si aggrappano, arginando i possibili smottamenti. Cresce così una pianta anomala, che attorcigliata nel suo stelo portante, da vita a sei scemi differenti, che però riescono a convivere sullo stesso ceppo, come impalati dalla propria volontà e dall'istintiva e naturale accettazzione.
La pianta cresce tra risate, scherzi, alternarsi di stagioni burrose e altre più piovose, metabolizzando lentamente l'essenza del terreno che la alimenta.
Raggiunta la maturazione gli scemi devono essere lavati, puliti.
Dopo questa fase si passa alla loro sgusciatura o depellicolazione, chiaramente la decorticazione e' avvenuta nel tempo.
Questo passaggio della lavorazione piace molto, è una scoperta, una ricerca, un adattarsi di forme e di pieghe e perchè negarlo, uno scemo a nudo può essere uno spettacolo.
È così che gli scemi spogliati degli inutili pellami che li avvolgevano ,si avvicinano e prendono consapevolezza del proprio essere e sfregando una sull'altro vengono poi macinati o pressati, esaltando cosi il loro contenuto lipidico o forse in questo preciso caso libidico.
Questo processo è molto lento e trasportato dall'istintività, il prodotto ottenuto, scivola sui corpi degli scemi, colando dall'alto verso il basso, rendendoli lucidi e scivolosi, si surriscalda e aumenta la temperatura che si innalzerà sino a raggiungere il culmine nel cosidetto punto di fumo.
Qualsiasi odio ottenuto dagli scemi andrebbe poi rettificato, ma lasciando questa fase all'intimità degli scemi stessi, direi che il nostro prodotto, mischiato
è pronto per essere servito