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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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mercoledì 16 settembre 2009

你的影子


Ancora chiuso,
dentro questa stanza senza luci,
mentre il respiro taglia l'ombra di buio
e i miei spettri si perdono
senza trovare una fonte a cui aggrapparsi.
Tremano sentendo la mia forza.
"La tua forza è la mia"
Li scosto.
Non è difficile.
Voglio rimanere solo.
Lo sanno,
ma non riescono a fuggire.
Nelle tenebre,
nel silenzio,
mentre il fumo della Lucky
riflette il suo alone.
La pioggia batte sulle finestre
invitandomi ad uscire.


Non voglio.
Tengo le ali appoggiate ai fianchi.
Le trattengo.
Se solo le lasciassi andare
colorerebbero le mie parole di amore,
il morbido pennello del mio cuore
traccerebbe il nero di colori.
Forbidden colors.
Schiaccerei quei tubetti di tinta
tracciando ramarri immobili a prendere il sole,
mischiandoli nel variare di un camaleonte appoggiato al ramo,
mentre con la lingua forgiata di rosso,
cattura un semplice punto nero.
Lascerebbe con le dita il roseo passaggio
su di una pelle bianca
di cui sento l'odore.
Vibrerebbe tra il suono di foglie al vento,
che come piume cadono gialle sulla terra
profumata di funghi.
Avrei le piume come un arcobaleno,
perchè non bastan parole a coniugare
ciò che la pelle ,
come un fragile foglio di carta di riso
copia,
lasciandosi intridere da questa pioggia,
che porta le parole del vento,
che vorrebbe una mia risposta
e la coglie entrando furtivo
dalla fessura nel vetro.

Ma resto immobile,
stringendo le spalle,
trattenendo il volo.
Ma nel muro prendono forma immagini
e non sono le mie mani a disegnare figure,
ma la luce della mia anima.
Quella che non risponde alla ragione,
quella che tiene abbracciata il suo eterno sentire,
che non nasconde la direzione del mio sguardo.


Quella che lacrima verdi gocce di un cielo lontano,
lo confonde col rosso
nel suo daltonismo
lo mischia col nero.

Ma sente solo l'eco di un'ombra,
appoggiata alla parete,
una carezza del mattino
e il freddo di questo silenzio
che si aggrappa alla carne,
lasciando scendere ai piedi gocce di me.
Eppure il cuore tambura un suono,
che non è che la forza di un pugno
che spacca la parete del buio.







9 commenti:

  1. Ci frantumiamo facilmente, purtroppo...
    E permettiamo anche che questo accada...eppure i mezzi per non andare in pezzi li abbiamo....
    Ma ci è indispensabile andare a fondo, spargerci ovunque e disperderci...
    E' il giusto sentiero che ci permette poi,di risalire da quel fondo...
    é tutto così indispensabile...
    Cerca solo di non rimanerci a lungo, lì, nel fondo...
    Non è giusto, non lo meriti.
    Un abbraccio grande.
    DSI

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  2. Non tutto può splendere e quando la terra ci trema sotto i piedi o nel cuore, sentiamo il nostro corpo che si lacera pian piano. ma c'è sempre qualcosa che vola. Dobbiamo solo afferrare le sue ali.
    Riesci, caro amico, a mescolare con mano silente elementi di anime, di realtà e di aria informe...Riesci a tramutare il mondo, di qualunque universo sia, in poesia.

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  3. Calimera ha scritto un pensiero profondo che condivido in pieno. (quant'è profonda sta donna! che bacio con affetto)
    Soprattutto quel "permettiamo che questo accada eppure i mezzi per non andare in pezzi li abbiamo".
    A volte si è come incapaci di usarli quei mezzi, a volte è come se si incellophanassero, per lasciarli lì in naftalina, li abbiamo ma non li usiamo un po' per pigrizia o per abitudine o staticità mentale o fisica.
    Di solito scendere giù serve poi per rifare il tutto e risalire, migliorandosi, rinnovandosi, conoscendosi, anche solo semplicemente accettandosi.

    Ha ragione però anche quando dice che stare a lungo lì nel fondo un po' impregna i vestiti e non fa bene.

    Poi scusa eh lavoro tanto per confezionarti un abitino come si deve e tu lo lasci a infeltrire nell'umido?

    La vedi lassù quella lucina?....puntala e avviati.

    Ciao Nerì

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  4. Forse andare in pezzi è talvolta necessario per scoprire quali sono i frammenti autentici e quali quelli inautentici di noi, e per poterci reinventare...

    P.S. Una traduzioncina del titolo del post??!

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  5. Un commento anonimo ultimamente irrigidisce la mia pelle,mi fa inviperire se si può dire così.
    Ma questo lo accolgo a braccia aperte,perchè riconosco chi lo scrive.Tesso vestiti da pittore,cucio orli da poeta,sorrido e questo è bene.

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  6. Sono sempre le ombre a fregarci!
    un sorriso
    e un grazie!

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  7. Siamo in balia dell'altalena di emozioni che ci scatenano gli eventi...e proprio come il suo andare su e giù passiamo in poco tempo in poco tempo in diversi stati...e si suona strano sorridere un attimo dopo aver vomitato l'anima dal dolore...
    L'ultimo video sulle ombre cinesi adoro quella musica da tantissimo è di una dolcezza quasi amara, ma sublime...
    Un abbraccio fratello, solo cerchiamo di regolare l'andamento dell'altalena, ce lo hanno insegnato da piccoli se muoviamo troppo le gambe si fa troppo veloce :)

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  8. Molto spesso (a volte troppo spesso) andiamo in pezzi, ma quello che conta è riuscire a rimetterci insieme. Certo, rotta una cosa, se anche la si aggiusta non diventa più buona come nuova, ma guardiamo il lato positivo: quando il nostro cuore va in pezzi, e noi li diamo via senza parsimonia, a volte ce ne ritorna qualcuno di un altro cuore, che è andato in pezzi che sono stati dati via senza parsimonia. La nostra anima non sarà più com'era prima, ma sicuramente sarà nuova...

    Un abbraccio

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  9. Sono d'accordo con DarK...parlo a te, ma è riferito pure a me...non cerchiamo...ma dobbiamo risalire. Costi quel che costi...ce lo meritiamo!!!!!!!!!

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere