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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

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SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

lunedì 14 settembre 2009


Libero i miei pensieri tra la folla oggi,
interessante farsi circondare di insignificanti respiri,
non so cosa ne uscirà,
pensieri sconnessi,
mi interrompo da solo e riparto da un altro punto.
Guardo in faccia chi incontro,
chi scontro,chissà cosa specchia la mia?
I piedi nella maggiorparte della gente devono avere un fascino incredibile,dato che il loro sguardo insiste verso di loro.
Imperturbabili,ognuno in se stesso,cuffiette che sparano musica,
pensieri che la stravolgono.
Penso alle varie correnti,quellle che abbiamo studiato sui libri di storia,sulle antologie,sugli esosi tomi universitari,quelli che riempiono cattedre,che formano la nostra cultura.
Le porto in parallelo ad oggi e le analizzo col mio lavoro.
Non so perchè,ma gira così.
Quando iniziai a fare il cuoco,i piatti e la formazione dei piatti era stesa,risotti che correvano all'onda sulle pirofile,pietanze cremose che specchiavano il sapore che le costituiva.Semplici,ma di sostanza.
Dove insoma non si correva all'estrema omogeinizzazione del prodotto,sfalsandolo e facendogli perdere il suo aspetto naturale,sebbene cotto.In effetti anche il periodo al di fuori dei piatti di cucina era tale,scorreva tutto meglio,ci si aggregava ancora,si discuteva,eppure i problemi c'erano comunque,ma si viveva.
Da un pò di tempo i piatti hanno perso la loro cremosità,il loro stendersi,salendo verso l'alto in torri gotiche senza sapore.Mi dicono la gente vuole fare godere l'occhio.Ok.Facciamolo.Ma che il cibo sappia di qualcosa,che non sia solo una montatura,un apparire senza sostanza.

E non mancano le basi,manca l'essenza.
Tutto è sorretto su fragili fili dell'equilibrio,basta un tremore di un cameriere per fare svanire il tuo lavoro lasciando così sul piatto uno schizzo di nulla.Adesso dovrei paragonarlo col mondo,con ciò che sta al di fuori di un ristorante,con la raffinata vita molecolare e la complicata esistenza che siamo riusciti a raggiungere.
Non ce ne è bisgno,ad ognuno ciò che vuole vedere e magari ha la fortuna di vedere rosa.
Come dice Squilibrato siamo alle porte del nuovo Medio Evo.
Anche se io penso che le abbiamo già aperte e varcate.


Siamo capaci di costruire ,salire in alto e poi non riusciamo o mantenere la vetta o a raggiungerla.
Nulla ci basta,vogliamo di più,perdendo tutti quei dettagli di ciò che già abbiamo,di ciò che abbiamo sempre avuto.
Noi stessi e la possibilità di poterlo condividere con gli altri.
Ma il manierismo dilaga.
E io adesso ho voglia di vomitare.
Senza sforzo.
Ci riesco benissimo.

Mi rilasso continuando a mettere granelli sui miei "castelli in aria".quelli che non appesantiscono il mio cuore,ma lo rendono leggero,
mi permettono di camminare sulla testa della gente,col mio fare strafottente.Per fortuna non sono l'unico,a questa altezza si incontrano altri.Sarà un'altra dimensione o la dismissione della realtà che mi fa schifo?
Sarà che so volare,sarà che la mia fragilità alla fine mi urta,anche se non la rinnego,so di non essere un marziano,mi piace giocare,mi piace il dolore,mi piace stare a contatto col fuoco e vedere il mio sangue stillare,amo la natura in ogni sua espressione,amo i bambini e i loro sogni,ascoltare chi parla col cuore,ascoltare chi sa cosa dire.

Ora accendo la musica dentro di me,perchè amo...
beh si sa.

5 commenti:

  1. Caro fratello, capisco bene cosa dici...anche a me fa rabbia la mia fragilità...esce proprio ora, ora che non dovrebbe essere così grave, perchè da poco ne ho passate di peggiori...o forse è proprio questo accumulo di situazioni estreme...e la voglia di rendere scacciare la corazza per assaporare le emozioni...
    A me succede una cosa con l'argilla, non riesco più a toccarla, sono bloccata...lei non perdona è un tuttuno con me, se sente tensioni non si fa plasmare, respire si muove prende vita con me e se io non mi sento viva pure lei si rifiuta...
    Un abbraccio :)

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  2. Si dice che "Chi troppo vuole, nulla stringe".
    Forse non riusciamo a tenere la vetta perché abbiamo disimparato ad accontentarci, o forse perché ci stiamo facendo condizionare troppo da una società che ci chiede sempre di più. E si sa che se non si rispettano gli standard, si diventa dei reietti.
    Per conto mio reietta ci sono nata, e sono felice di esserlo, ma forse senza volerlo nemmeno io so accontentarmi più di quello che ho...

    Torno da un week-end a spasso per l'Austria. Adesso mi vado a rileggere i post del mio poeta preferito che mi sono persa in questi due giorni ^^

    Un abbraccio stretto stretto

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  3. Con questo post mi hai emozionato... È bello constatare di essere in tanti a cercare ancora l'essenza, in questa a tratti pallida e inutile esistenza...

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  4. Bellissimo post, che sottoscrivo tutto.
    Condivido ogni singolo pensiero. Sei un Grande.Sei un Uomo.

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  5. a me riesce addirittura di sparire, di tanto in tanto, perché vorrei trovare altrove la forza che fingo.. poi mi accorgo che quella "fragilità" di cui tu parli è anche la molla spinge a cercare ancora qualcosa dentro e fuori.. è così che ti accorgi di appartenere ad una dimensione parallelam nella quale ci incontriamo e ci riconosciamo. Ti abbraccio

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere