Godevo delle sue smorfie,dello spalancarsi dei suoi occhi celesti,della risata di un neonato che nutriva attrazzione per il suono delle corde,della mia voce.
E oggi abbiamo suonato insieme.
Strumenti simili e ancora sono state risa,sugli errori dell'arpeggio,sul suo incedere ancora insicuro,ma trasportato dalla voglia di riuscire.Incantato dal suono della mia chitarra,dalle mie canzoni,appoggiando il suo capo sulle spalle all'armonia di un blues.
Abbiamo chiamato il nonno,lo ha avvolto con la sua dolcezza,mentre i miei pensieri viaggiavano sull'orgoglio di un padre per il figlio e quello del figlio per un padre.I diesis vibravano nella cassa armonica e sentivo le ferite procurate al mio "babbo",la mia situazione,la mia testa malata,quella di un sognatore,di irriducibile,ingestibile figlio,che sempre rimango nella perfezione di lui nell'essere sempre al mio fianco,sempre in aiuto,sempre a difendere a spada tratta quello che è parte di lui.
Quante cose gli ho risparmiato tacendo,nella convinzione che lo avrei fatto star male,portandolo così a non conoscere tante cose di me.
Quegli eventi che tengo più nascosti,i miei spettri,i demoni che vivono sulle mie spalle.
E tu mi dici di non farmene una colpa per ciò che accade.Faccio fatica.Non piango su me stesso,ma si sa che sono un giudice intransigente su di me.
Ma ho scelto le mie strade,me lo ha permesso,guardandomi sempre mentre volavo anche quando nascosto dalle nubi.
Poi questa sera siamo andati in spiaggia,a goderci il tramonto e a continuare i nostri discorsi.
"Sai babbo io non faccio mai sogni brutti"
"E cosa sogni?"
"La scuola,di giocare a calcio,i miei amici,quello che faccio durante il giorno,un sole come questo"
Mi sono sciolto sulla sabbia. E' riuscito in un istante a sedare la mia paura che sognasse nero,che fosse invaso da incubi,da quei riflessi oscuri che vivono in me.
Non devo riuscire a non commettere gli errori di mio padre verso di me,non ne conosco,non lo eguaglierò mai,voglio solo provare ad insegnargli a non commetere i miei come figlio.
Ma che bello è stato leggere di voi due...
RispondiEliminaCome figlia posso dirti che con mio padre avevo un rapporto chiaro, gli dicevo chiaro il mio pensiero, con mia madre era impossibile si nascondeva dietro i suoi silenzi e ancora oggi non mi conosce...ma solo perchè lei non ha voluto...anche se oggi vorrebbe lei e per me ormai è tardi...
Io non ho figli, anche se il piccolo l'ho cresciuto io...sono sempre stata il suo punto di riferimento, io che non ho mai saputo dove andavo ma lo facevo con decisione ahahah, eppure pochi anni di differenza e un istinto materno sempre spiccato...ricordo come ero presente al bagnetto, come lo strappavo dalle braccia di mia madre, come ero presente alle visite pediatriche, come gli ho insegnato a scrivere il suo nome, a superare alcune insicurezze, di come il suo marchio non sia diventato un complesso perchè glielo abbiamo fatto vivere con naturalezza...di come gli ho insegnato a fare i lavori domestici, di come mi voleva sempre ai colloqui di scuola, di come mi stava attacato mentre tentato di studiare, e non ci riuscivo perchè mi deconcetravo e dovevo attendere la notte, di quando lo portavo al mare ancora adolescente...di come lo rimproveravo tanto que mi vedeva come la strega cattiva, di quando gli consigliavo di lasciare questa terra...e dei suoi amori, e di come si veste, dei suoi timori, di cui mi ha resa la custode...e ora ha lasciato questa terra, siamo molto uniti...
Non so, mi manca senza dubbio, ma sono felice che stia spiccando il volo da solo, che sia migliore di me, che riesca a vivere la vita con più leggerezza nostante anche lui sia cresciuto nella nostra giungla...di come mi da lezioni di vita, di come sono orgogliosa di lui, di come non cerco di impedirgli di sbagliare con le sue gambe perchè so che è inevitabile...piuttosto sempre gli ho fatto capire che ciò che conta è seguire fare quello che si sente dentro...
Un abbraccio figlio padre :)
Oren....sei un padre meraviglioso.
RispondiEliminaMi commuovo sempre quando parli di tuo figlio...molta gente, dovrebbe prendere esempio.
Ti abbraccio forte!