la sala svuotata.
Solo il suono dell'assito che scricchiola
i movimenti,
perchè il legno è vivo.
Perchè Oren è vivo.
Le luci spente.
Solo il battito del cuore,
come un tamburo in lontananza.
Uno spiffero
o un alito di vento.
Un odore.
Chiudo gli occhi al buio.
Pelle bianca di luna
al sentore di arancio.
Ehehe,
e se ne sono andati per uno sbadiglio,
per una scintilla.
Mi lascio investire dall'ESSENSAZIONE.
Apro gli occhi.
Sposto il buio con le mani.
Sorridendo,
ghigno maligno,
mordendomi il labbro,
vi passo sopra un mio dito.
Scruto.
Ora l'assito suona i suoi passi.
Sfuggente.
Nascosta.
Udito teso.
Ombra nell'ombra.
Luce ai miei occhi.
Fuoco al mio corpo.
Gocce che cadono sul legno,
ESSENSAZIONE.
Le calpesto.
Le seguo.
Ombra nell'ombra.
Luce ai miei occhi.
Fuoco al mio corpo.
Un inchino all'odore del buio che la veste,
un tocco ad aumentare le gocce,
una stretta ad accendere il fuoco.
Il mio piede si alza e si abbassa sul palco.
Toc toc.Batto banco......
il mio amico adriano, mi ha chiesto di passare il suo link ad altri blogger poiché ha avuto qualche inconveniente con il suo blog ...
RispondiEliminail suo link è: www.smaldoneadriano.blogspot.com
Siamo tutti attori sul palcoscenico della vita... è arrivato il momento d'imparare ad interpretare la parte più difficile: essere se stessi.
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