Rimango seduto sotto la doccia,
lasciando scorrere l'acqua sulla mia pelle,
tutto se ne va con lei,
rimangono i miei pensieri.
Ancora seduto con le spalle al muro
di cui godo il freddo tocco
Il capo che spinge
innarcando il collo e la schiena
sento tutto aggrappato al mio petto,
al suo interno
che grafia,
che stride.
Pesante.
Dov'è la tua forza Oren?
Quella di reagire,
quella di sorridere,
di spazzare ogni cosa come un soffio di vento.
Ascolto ogni movimento,
ogni barlume di silenzio,
lo sento sui rimbombanti passi di una mosca
sulla tela del ragno
che vorrebbe cadere
tanto sa volare.
Salgo sul letto
apro la finestra sul tetto
è ora di uscire
e di cominciare a sognare.
Disegno con un dito
sulla tela della notte,
accarezzando i contorni nel buio
stendo sul suo viso,
all'ombra di Acrux e Gacrus,
una carezza.
Morbido velluto nero
dai riflessi rossi.
Mi sa che ho capito come stai.
RispondiEliminaUn bacio nerì.
ehm...c'è posto per caso su quel tetto se prometto che sto in silenzio?
Disegnare con un dito sul buio della notte...dev'essere un'esperienza meravigliosa!
RispondiEliminaStanotte proverò anch'io a salire sul tetto. Avevi ragione, sai, le stelle sono troppo lontane per avere le risposte che cerco, ma la notte è lì, e allungando una mano, posso raggiungerla.
Cos'è che sogna una creatura come te?
RispondiEliminaDi stelle cadenti
Di desideri rosso fuoco?
(Il Nero ha la forza di tutti i colori dentro sè.)
Nero,come ti capisco amico mio...ti abbraccio forte,serena notte.
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