Sulle scale

Correre a casa,
vedere il tuo viso nascosto dietro le tende nell'attesa.
Aprire,quasi sfondare la porta.
Salire le scale col tu profumo nella mente che nebria l'aria.
Trovarti.

E il gioco comincia.
Battiamo banco entrambe.
Un tuo polso chiuso in una manetta sul corrimano delle scale.
Mi guardi sfidandomi.
Sorridiamo.
Ora anche io sono incatenato alle scale.



Tremendo tormento che insegue la nostra attesa.
Riusciamo solo a sfiorarci.
I nostri occhi giocano sui nostri corpi,
che lentamente si spogliano.
Le nostre mani seguono il desiderio su noi stessi
per poi allungarsi a cercare di rapire l'altro.
Le dita spariscono permeando la stanza di intensi sapori d'attesa.
Giocano lungo il piacere che desideri afferrare.
I polsi sono segnati dall'acciaio che riga la tensione nell'avvicinarci.
Tiriamo sempre più forte.
E la tua mano gioca tra i tuoi seni.
Me li offre.
Quasi li strappa.
Mentre la mia lascia rosse pieghe sul petto.
Ora quasi sanguinano i solchi profondi delle manette.
Ma le lingue si toccano
e gli occhi si chiudono e poi si aprono per cercarsi.
E tutto ciò che desideriamo è sulla punta,
ha raccolto tutto il tormento.
La ringhiera vibra,
come i nostri corpi.
Mi vuoi.
Ti voglio.
Clic.
Clic.
Ancora attesa,
ancora...


...e poi pace.