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PECE

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La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

ANOMALIE ARMONICHE
SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

lunedì 9 febbraio 2009


Il virtuale crea magie attraverso emozioni scatenate dalle parole,magari sottolineate dalle immagini ,accarezzate dalle affinità.
Poi come nel reale tutto dipende da cosa si vuole mettere in gioco,dal motivo per cui si scrive,dalla possibilità di ritrovarsi di fronte o vestire una maschera per piacere o per piacersi.Si
amo noi che parliamo scrivendo post in blog che personalizziamo al nostro piacere,incidendo parole su questi diari virtuali aperti al pubblico,dichiarando così comunque un bisogno di condividere più o meno ampio.In queste magie ritroviamo,come al di là dell'etere,amicizie,infatuazioni,amori,contrasti.Nella triste consapevolezza che comunque sarebbe meglio avere un rapporto tangibile e reale con le persone,diventa più facile cercare di essere se stessi o quello a cui si vuole assomigliare.
Ci si ritrova leggendo post di altri nei pro
pri pensieri,magari si comincia un dialogo,una condivisione di idee,un trasporto di emozioni.
Allora è il cuore che parla e elabora tutto ciò che poi viene trasformato in parole che avvicinano,avvolgono,accarezano,stringono e accade anche che ci si lasci andare.Poi magari dai commenti dei post si passa ad uno scambio più diretto,di mail o tramite messenger a dialogo istantaneo.E ci si sente già più vicino alla
realtà, si scambiano foto, ci si può vedere tramite cam,addirittura parlare e percepire la reazione delle parole che si dicono dalle espressioni.Oppure ci si scambiano i numeri di cellulare e il suono della voce diventa come due mani che si stringono o un caldo abbraccio.Accade poi che il cuore continui la sua crescita di emozioni e possa creare sensazioni che fino ad allora avevamo creduto possibili solo nella realtà.E nasce la smania di vedersi,di toccare finalmente con mano,magari di dare conferma a tutto ciò che sino ad allora si è vissuto virtualmente o forse già di più.E a decision di entrambi l'incontro accade,A volte basta solo una prima vista a determinare la veridicità di ciò che si è vissuto sino a quel momento o meno.Ma in quel momento diventa realmente reale e come incontrare una persona occasionalmente in qualsiai luogo il tempo gioca le sue trame e le possibilità che uno dei due o entrambi si siano raccontati o siano loro stessi sono le medesime.E il carpe diem ha le stesse possibilità di venire sfruttato come in qualsiasi situazione con le sue dovute conseguenze.E li si è alla somma dei conti e devono tornare perchè scocchi la scintilla scatenante,stesso istante,stesso momento,stesso trasporto,tutto te stesso.Ne se,ne ma.Cogli la prima mela.

Questo è un discorso generale sicuramente neanche completo,io so che l'istinto di cui tanto parlo riesce ad agire e a svegliarsi anche attraverso l'etere,a valutare la cadenza delle parole,la loro magia,l'intercalare,l'umore della persona.E riesce a sentire che l'abbraccio steso su me stesso nell'immagine dell'altro ha pienezza e lo spazio tra le braccia e il petto è riempito.Magia è una parola vaga ma quando le parole e i discorsi vengono finiti dall'altra persona e le affinità escono contemporanee senza cercarle e i sogni di cui si parla sono appena stati descritti e raccolti e ci si sente liberi da ogni limite di incomprensione e nel raccontare cose sempre taciute con la spontaneità innata.Quando la dolcezza lucida il nero,accarezzando il mio pelo da lupo e ti ritrovi non più solo ed incompreso nel tuo pemsiero e addirittura capisci di stare crescendo senza esserti ancora visto e alle più semplici domande rispondi e ti viene risposto ciò che pensi,allora credi nella magia.Soprattutto quando questo non ti era mai accaduto.


E l'incontro non ha più bisogno di conferme,ma di presenza.Perchè anche bendato riusciresti a riconoscere,dall'odore,dal sapore,dalla voce,dal tocco e dal suo calore.
Quando poi si scioglie tutto come un fiume di lava in piena e non era mai accaduto


allora perdi anche la voglia di lavarti per non fare scomparire il suo profumo.

6 commenti:

  1. E' difficile trovare persone che possano, oltre che scrivere, veramente provare sensazioni del genere.
    Che possano nutrirsi di queste e fare di queste lo scopo della propria vita.
    Persone che non si adagiano su ciò che hanno appena toccato, ma che desiderano sempre di più. L'ancora tanto sognato.
    Il più difficile è camminare assieme e fondere due persone nelle proprie emozioni e nei propri desideri.
    Sono convinta, in questi casi, che quando la passione non è fine a se stessa e c'è costanza, tutto sia possibile.

    Anche l'impossibile.

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  2. E'come tu hai ben descritto e'proprio cosi'.Tutto accade in un giorno anonimo,una notte anonima dove giri fra stanze piene di maschere,chi ti sorride,chi lo fa'beffardamente,chi tende una mano,chi trappole..chi ti ignora e chi dice di volerti..poi arriva Lui o Lei ed e'come tutti gli altri indossa la stessa maschera degli altri ma trasmette cosew diverse,sensazioni diverse..la segui e la tua vita non sara'mai piu'la stessa da allora.Tempo fa'postai un post(appunto)raccontando di tutto questo e inserii questo video che ora ti lascio qui riassumera'un po'il mio pensiero..L'essenza di un incontro D'anime http://www.youtube.com/watch?v=Fi1A9s6WTiw&feature=related entra guarda Un bacio buona giornata Nero.

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  3. http://www.youtube.com/watch?v=Fi1A9s6WTiw&feature=related

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  4. Da qui non ti fa'entrare peccato da noi di solito si.Lo metto nel mio blog a destra se vuoi passa.Ciao e scusa il caos fatto qui.

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  5. Assolutamente vero.
    Parlando di divario tra “vita reale” e “vita virtuale”… Non credo che poi questo sia così profondo come a prima vista possa sembrare. Lo scarto tra noi e gli altri comincia sempre nel momento in cui siamo noi a decidere ciò che di noi stessi agli altri vogliamo mostrare. Che non necessariamente è una porzione più ampia nella vita reale che non sul web.

    Ho passato 6 anni a raccontare cazzate su di me per giustificare qualcosa che preferivo non si venisse a sapere. Mi sono cucita addosso un personaggio, e di fronte agli altri ho recitato la mia parte. Magari l’ho fatto così bene che gli altri vedendomi, hanno pure creduto che quella persona fossi io, ma non lo ero. Agli occhi degli altri io ero “la ragazza dal kimono d’oro”, quella celiaca e con problemi ti ipertiroidismo, quella che sta assente da scuola per via del lavoro, quella che ha 5 gatti che ogni tanto giocando con lei la graffiano, quella che ha l’allergia al tessuto dei pantaloni, quella che ha l’allenamento di karate tutte le sere, quella che va sempre tutto alla grande, quella che ha la media del 9 e tanto basta per giustificare tutto il resto. Questa è vita reale? Questa è stata per tutti vita reale. Per tutti quelli a cui l’ho raccontata. Vita reale per tutti tranne che per me. Perciò non posso fare a meno di chiedermi: c’è poi così tanta differenza tra l’andare a sciorinare balle in giro e il costruirsi una vita sul web?

    Tengo un blog, e lì sono mille volte più sincera di quanto non riesca ad esserlo nella vita quotidiana. Diciamo pure perché s’interpone uno schermo, diciamo pure perché non solo sola, diciamo pure perché non sono esposta… ma almeno lì sono me stessa. Con tutte le limitazioni del caso, ma sono me stessa. Molto più me stessa e molto più reale di quanto, giorno dopo giorno, vado a lavoro e magari dico che ho le occhiaie perché non ho dormito bene la notte quando in realtà so benissimo che quelle occhiaie vengono da tutt’altra parte. Perciò, non si vive solo nella realtà. Si vive solo nei momenti in cui siamo noi stessi. Sulla Terra come On-line.

    È vero, l’importante non è il mezzo, ma l’uso che si decide di farne. Quanto si decide di dare di noi stessi. Quanto si decide di essere noi stessi. Ho visitato blog nati forse da persone migliori di me, ma sicuramente scopi molto peggiori dei miei. Ho cercato di ribaltare le carte in tavola, e di dare un senso a quello che stavo facendo. Sapendo che chi ha un “perché” per fare qualcosa sopporta qualsiasi “come”. Un mezzo è solo un mezzo. Sono le persone che ci stanno dietro che decidono tutto, che possono fare in modo che la stessa cosa sia “bianco” o “nero”, o, per usare una metafora a me più congeniale, “tutto” o “nulla”. Parafrasando una frase che una volta ho letto da qualche parte, “non sono le armi che uccidono. Sono le persone”. Una pistola, come FB, come un blog… sono solo oggetti. Un qualcosa d’intransitivo. Un qualcosa che di per sé è privo di connotazione positiva/negativa. Siamo noi che decidiamo che uso farne. Siamo noi che dobbiamo cercare di trarre il meglio possibile dai mezzi che abbiamo… per fare di ogni piccola cosa il nostro capolavoro.

    (Scusate la prolissità… Non mi avete mica letta fin qui, vero??!)

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  6. Certo che ti ho letta fino in fondo e tutto di un fiato Veggie ed è sempre piacevole farlo.Grazie.

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Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere