martedì 7 aprile 2009
Difficile raccontare favole in questo momento.
Quando ci si sente impotenti e il dolore rimane negli occhi per poi scendere al cuore.
Quando nella mente senti il suono di voci che parlano confuse,urla,pianti e lamenti.
Cerchi un abbraccio e un pò di calore.
Guardi i tuoi figli e dici:"siamo salvi!siamo fortunati."
E vorresti mollare tutto per toccare il dolore,
scendere dentro al tuo stomaco che si attorciglia mentre la tv continua a riflettere scene che si stampano sui tuoi occhi per esplodere dentro le tue orecchie e senti le tue spalle deboli e ingoi un respiro profondo, che si ferma nel tuo petto inacapace di scendere.
Si spargono parole come macerie intrise di pianto.
Vorresti ascoltare il dolore di tutti come scavare tra i detriti per dargli un pò di luce.
Essere sotto quella montagna di cemento,di mattoni e poter urlaare come se potessi spostarli,farre salire in superficie i corpi.
E sei schiacciato a terra,
quella che ti ha allevato,ti ha cresciuto,
che ti sta inghiottendo.
E cerchi colpe,mancati avvisi e ti domandi il perchè,
so che vomiterò dopo avere detto questo
e nel tempo lo rifarò ancora,
ma adesso rimangono sulle mie labbra
solo i silenzi di parole che nulla possono a questo dolore.
Eppure siamo umani
e toccando con un dito ciò che ci ha risparmiato
da quel pò di solidarietà che diventa universale,
senza giudizi,senza commenti
e la parola "aiuto" spicca tra i denti.
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"E vorresti mollare tutto per toccare il dolore,
RispondiEliminascendere dentro al tuo stomaco che si attorciglia "
NON AVREI SAPUTO DESCRIVERE MEGLIO QUELLO CHE STIAMO PROVANDO...UNA SENSAZIONE CHE ATTANAGLIA E RUBA POTENZA.
TI ABBRACCIO.
Sono d'accordo con te, ma troppe costruzioni nuove sono cadute. Le tragedie , alcune...si potrebbero evitare.
RispondiElimina???
RispondiEliminaIo ti avevo capito...mi premeva il tuo parere, speravo tu comprendessi me, e lo hai fatto...credo.
RispondiEliminaNotte:)