Tutto comincia ad andare stretto,
la casa ,il lavoro,l'orario,la distanza.
E il corpo per ora rimane dove l'anima fugge.
Non è solo desiderio,
è bisogno.
Ogni cosa nutre i silenzi,
tra il cigolare di un cancello,
al buio rotto dai fari di una trebbiatrice,
al canto spezzato di una civetta.
Anche i grilli ora tacciono.
O forse sono io che non sono più qua,
che riesco distinguere le lacrime dalla pioggia
e cerco il tuo sopsiro.
Mi invade nella sua disperazione.
Lo abbraccio,ti stringo forte a me.
"Chiudi gli occhi lasciati andare.La mia mano sulla tua nuca ti accompagna stenderti su un tappeto di morbide foglie.
Lentamente ti spoglio e alzo sul tuo corpo una lucente seta che appoggio sulle tue spalle.
Musica.
Lenta.
Armoniosa.
Ogni tanto bagno la tua fronte con pezze intrise di fresche essenze.
Arancio,mirto,vaniglia,sandalo.
Asciugo le tue con fazzoletti al profumo di menta e siedo al tuo fianco.
Governo il tuo riposo.
Sfogliando bastoni di liquerizia lascio che questa natura ti avvolga.
Mai vide una creatura più bella."
Eheheh inutile che ci provi
Mie.
Forse il desiderio ed il bisogno si sublimano nell'impossibilità.
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