tu che dormivi piano( e volarono via)

E una mattina troveranno i nostri costumi appesi ad un gancio.
Flosci.
Svuotati.
Pieni di quel nulla a cui ci avete abituato.
Privi di vita nelle incomprensioni,nell'egoismo,nel possesso,nel denaro,in ciò che a ciascuno di noi avete voluto prendere,girando le spalle quando era il momento di dare.
Alle ingiuste accuse additate,alla vostra voglia di sperimentare,senza tener conto che sotto questi costumi c'era un'anima,capace di amare,di ridere,di gioire,di piangere,di soffrire,di stare male.
E anche se ci avete sempre visto in piedi ed avete ammirato la nostra forza,la nostra libertà,etichettandoci in tutte le maniere,chiudendo gli occhi alla verità per vostra convenienza,creandovene una che vi calzasse a pennello,per poterci tenere vicini,attaccat a voi.
Può essere che la mia immagine allo specchio rifletta un demone,ve l'ho chiesto l'altro giorno all'ora in cui nacqui,maledetto o benedetto quel giorno?Ed è stato silenzio.
E a te hanno chiesto di sapere che cosa sei veramente, prima di morire.
Tu potrai dire di me e diranno ecco un'altra,io potrò spiegare di te e diranno ecco un altro.


Ma anche se non capiscono,io non sono il tuo male,tu non sei il mio.

Quante volte dovremo rinascere secondo loro?
Quante volte ne avremmo dovuto aver voglia?
Eppure una mattina troveranno i nostri costumi appesi.
Svuotati di quel sangue che ci hanno assorbito senza volere.
Ma l'inconsapevolezza,vera o falsa che sia,non è mai un alibi o una scusa plausibile.Non ce la fai a vivere?E' ora che ti arrangi.
Ma mi calmo,devo farlo,tengo la rabbia chiusa in pugno,come la sabbia che mi hai passato sulla spalla,la tua spalla.
E quando troveranno ciò che gli resta di noi,
alcuni grideranno ,
si dispereranno,
ci malediranno,
piangeranno.


E sentiranno il suono di una moto,
su cui viaggiano le nostre anime,
sempre in linea
e la tua mano stringerà la mia sull'acceleratore
per spingerlo al massimo.
E la cosa più agghiacciante
è che si accontenteranno di avere i nostri costumi,
perchè gli sono sempre bastati.
E in quella notte,
prima di quella mattina,
ti lascerai andare,
libera,
senza sentirti una cavia,
senza dover chiedere o pigliare,
mi lascerai fare
e io posso farlo.
E sarà . . . por siempre.