Con le spalle sempre appoggiate,il ti penso sempre,la rabbia che forte tende ad uscire,la tengo placata.
Cammino in questo mondo di plastica fatto di gente a più veli come la carta igienica.
E raccolgo tutto quel fango che ho calpestato,lo impatto in una torta che cola il suo marcio ai suoi bordi,come cioccolata ricomposta che non regge al mio difetto di non saper fingere.E il cellulare suona,variando il mio umore al suono degli squilli,a volte carezze,altre risate,altre assoluta convenienza e usualità insignificante.
Ma manca un suono,un cenno,una voce,un lontano tocco che so che non verrà più.Manca il suono del piano,il lento posar delle dita sui tasti,la vera voce di un'anima che si liberava al vibrar di martelletti,che ha dato un sapore indimenticabile al fango.
La cerco,nella consapevolezza di non poterla trovare,scanso gli inviti,i facili approcci al piacere,mani che cercano di donarmi se stesse,incarto la mia torta e parto.
Seduto sul bordo della cascata,la scarto,sul tuffo che si getta nel profondo dall'abbisso,che vorrei far risalire,dove vorrei tuffarmi per raggiungerla.
Non sono tante le candele,solo una.E nel tempo saliranno a segnare il suo passo,non allontanandosi dalla nascita,ma dalla morte,fermando quegli attimi che rimangono eterni dentro di me.
Soffio sulla candela.
Spingo la torta oltre il salto,la vedo aprire l'acqua nel tonfo,mentre comincia apiovere ancora.
Sono nudo,solo me stesso e le gocce come lame di ghiaccio solcano la mia pelle.
Fisso la torta,il nero dello specchio dell'acqua,la vedo sciogliersi e sparire sul fondo.Baterebbe spostarsi di poco per seguirla,solo un passo e tutto sarebbe niente.
Ti prego.
Stammi vicino.
Una lacrima solca il mio viso perchè so che cosa vuol dire. Questi post, Oren, non vengono commentati. Quando alla fine delle immagini svetta uno "Stammi Vicino", le persone si rinchiudono nel loro mondo, avendo visto il tuo così forte e sicuro.
RispondiEliminaTu, pilastro di tanti eventi, col coraggio di esserne sopravvissuto.
Solca un'altra lacrima sulle mie guance entra nella mia bocca e si trasforma in sorriso.
"Cammino in questo mondo di plastica fatto di gente a più veli come la carta igienica."
RispondiEliminaTutti i santissimi giorni...tanto da voler smettere di camminare.
Spesso resto attaccata solo al profumo di caffè...
E molto più spesso non mi resta che pronunciare quella frase..."stammi vicino".
Un abbraccio caro amico.
Sempre presente DSI.
La gente indossa sempre maschere... gli sono necessrie per proteggersi dal mondo... e teme chi non lo fa, perchè non ha paura di mostrare veramente se stesso...
RispondiEliminaQuello che è stato ed è perso non può tornare indietro... ma tante cose nuove aspettano solo di essere costruite da noi...
Vorrei tante cose Oren...e di queste non ce n'e'una sola che io possa realizzare per Te.
RispondiEliminaSai che sono due gli angeli che ti seguono passo passo nella Tua vita.
Poi ci sono e come loro restero'qui senza muovermi. Qui!
Notte e ti prego fatti abbracciare...
Tutti siamo più di uno, più di un'anima in un unico corpo. Ma le lacrime vengon fuori dai medesi occhi da cui nascono i sorrisi. Specchiamoci nell'acqua, lanciamo una pietra e da quei cerchi concentrici scopriremo i mille "noi"...Falsi, irreprensibili, innamorati, delusi, umani!
RispondiElimina...ma perché quel tutto diventi di più, c'è un lavoro da fare. Non meditandone la fine, semplicemente pianificandone lo sviluppo. Nuovi cieli stellati, fantasmagoriche sincronie policrome, sentieri mai conosciuti...insperati. Illuminando il cammino perché non sia sempre buio e silenzioso ma che silenziosamente si protenda verso l'alto. Di sé. Smantellamento delle impalcature tremolanti e instabili. Rifinitura dell'essere. In una sorta di speranzosa riuscita che riscalda il mondo e te e me e noi.
RispondiElimina...
Sempre belle le foto. Sei davvero intenso nel raccontarti. Anche nel tuo dire e non dire si riesce a percepire tanto di te.
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