OREN EMATAC

E come su di un'altalena,
si alternano questi momenti di alti e bassi,
tra sorrisi e pianti,
carezze e graffi dell'anima,
tra voli e tracolli.

Un'altalena è sorretta da due funi parallele
e anche spalla a spalla cerchiamo di colmare
quei momenti bassi.
Un sorriso,
una risposta,
un perchè che ci fa sfogliare i nostri dubbi,
un sogno,
un viaggio,
un tocco,
la ricerca del piacere,
"un dispetto",
un abbraccio,
un silenzio di tre puntini
...





E la costante coscienza di sentirsi sparsi in mezzo a questi involucri tutti uguali,
che cercano addirittura di darsi vita,
chi di assorbire la nostra,
chi da distanziarci impaurito,
chi si crede dio e non ci ha capito niente,
chi non sa di esserlo e fugge.
Ma questo sarebbe nulla
se
chi attratto dal colore del nostro pacco
non vuole o non riesce a leggere la scritta
FRAGILE.
Se
da per scontato l'avere,
per pretenzioso il possesso di niente che gli è dovuto,
se
richiede,
ti vuole forte
per vincere la propia incapacità ad esserlo.

Odio i se,ma per la prima volta ho trovato che ciò che ci è scritto sotto irrita ancora di più.

E non c'è quadro migliore di quello che hai dipinto tu.
in queste giornate dove ci rubiamo le parole dalla bocca,
sarà..l'effetto "stessa linea sempre",
il camminare su di un'equilibrio sorretto dal nulla.
Si negli alti ti vedo fischiettare a testa alta,
allo sguardo di chi ti osserva e non vede che non poggi i piedi su di una fune,
nei bassi ti vedo osservare il fondo e il tuo desiderio di raggiungerlo.
E so che lo specchio,il mio specchio,quello che fa di Nero Oren
ha gli stessi riflessi.
Il nulla.

Cynderella,
bello calzare le nostre ombre
su quella spiaggia
perse in quella mezzanotte al mare,
ci giriamo sui noi stessi,
un bacio,
non sai quanto....
sapore ha questo nulla.