lunedì 12 aprile 2010
Stringe la nuca,
come mani calde che premono sulla pelle,
cercando di esondare dai pori
e lentamente scende,
come una goccia,
che si trasorma in pioggia,
addentrandosi in tutte le pieghe,
mentre il corpo trema
in una dolce violenza di emozioni
e i muscoli si contraggono,
si irrigidiscono,
la schiena si inarca,
la pelle si scalda arrossandosi,
i pori ytrasudano il piacere,
le labbra diventano più morbide,
si infrangono sui denti,
mentre le lingue combattono rotolandosi nella bocca.
E i muscoli si allentano
e i corpi si avvolgono,
si premono,
si fondono lasciando sciogliere
la carne,
mentre prepotentemente allarga,
tra gocce di pioggia ora cascata,
su cui naviga la pretesa di essere,
la pretesa di avere,
la pretesa di sentirsi propri.
Essenza sparsa sui polpastrelli,
legata da fili di indecenza,
le lingue ne riconoscono il sapore
e lo suggono lasciandolo scendere dentro
e ciò che ha riempito,
non ha saziato
e i corpi continuano a danzare.
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Voglio danzare su di Te ...
RispondiEliminaColando e mescolando il mio Piacere al Tuo ...
Nell'indecenza più sublime che ci sia
Unendo l'Estasi Tua alla mia.
Stirar Voglio le Pieghe
A colpi di Lingua e Sospiri
Con Artigli protesi
lasciarmi Sbranare a Morsi ...
Dolore Sublime che trasformare Sa
Il Piacere nell'Estasi ...
Voglio farti Nutrire di me
Nutrendomi di Te.
Adesso!