martedì 27 ottobre 2009
La notte è lunga per non voler dormire e questo accade da un pò.
Il rifiuto di raggiungere il mio bosco,
il rifiuto di uscire per allontanare i pensieri,
il posare il proprio corpo sul tetto di casa,
il dirigersi la mattina verso l'argine del fiume,
nella coscienza che tutto scorre.
Non dormire per non sognare,
quando il sogno è un incubo,
quando gl incubi poi si avverano
e perdi i denti come stelle cadenti
dal desiderio inverso
e la morte
quella che non puoi sfidare,
non puoi illudere
stende le sue mani
e si porta via chi ami.
E ancora la tua mano sulla spalla,
come se non la avessi mai avvertita,
tu fratello di un tempo passato,
mai passato,
mi tocchi con dito,
quello su cui tenevamo qualcosa,
che era la rabbia che tutto non andasse bene,
la rivolta all'oppressione mentale
al doversi adeguare all'imposto,
quella rivalsa dal prezzo esoso,
che comunque aveva l'odore dell'essere liberi.
Mentre la vita scorreva dentro quelle case fatiscenti
dalle porte sbarrate,
da cui potevo entrare ed uscire quando volevo,
rifugio di anime perse,
contrarie alla ragione dettata,
senza possibilità di scampo,
perchè c'era già
chi non poteva permettersi il lusso di una casa,
di vestire una famiglia di muri,
di esaurire il cibo per pagare un affittto.
La nostra stanza coi vestiti sparsi per terra,
con la porta chiusa a chiave per evitare gli attacchi di Ester
e le mille avventure in cui ti hi travolto,
hai seguito sempre le mie follie.
Ed ora l'estremo saluto,
con una mano sulla spalla a salutarmi..
"Stammi bene fratello!"
...
E tu che ritorni a portarmi novellla
di una morte annunciata
recandomi un fiore,
spargendo parole alla mia accettazione,
che non voglio ascoltare,
tu che sai che mi sono fatto un idea
per accettare il baule,
tu che scegliendo per te
hai scelto per me.
E i fari di una macchina
in una notte autunnale
che puntano alla mia vita.
Un istante,
un momento,
sarebbe stato così facile
eppure ho scelto ancora una volta la vita,
io che sono già morto,
per non dover battere banco,
in sogno,
sulla spalla di chi amo.
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E' un velo cupo che assale, che travolge...e che spesso toglie il respiro...soffocando...
RispondiEliminaovunque vai, senti che non ti si scrolla di dosso...
dagli incubi....al manto che perseguita...
Difficile ribellarsi....
E' sufficiente non dormire per non sognare?
Sai...
che fratello del passato non lo sarà mai...
Ti abbraccio, ti capisco e ti sono vicina.
Un abbraccio
RispondiEliminaOren...gl'incubi si hanno anche ad'occhi aperti...devi sconfiggere quel malore che ti assale gioia...sempre più forte che mai...ti abbraccio forte Amico mio.Un bacio.
RispondiEliminaangoscia
RispondiEliminamorte
è duro quello che hai scritto
straziante
le perdite ci minano
e una parte di noi se ne va....
come ti capisco...è da un mese che non ho pace e non dormo...
RispondiEliminaun abbraccio forte.
xxx
Caisco quel che provi, il non voler dormire per cercare di non vedere gli incubi ma questi perseguitano e non basta il non dormire, non basta cambiare residenza, l'unico modo è affrontarli, purtroppo.
RispondiEliminaAccettazione, Compromessi...
RispondiEliminaVivere da Morti...
La Vagante Intesa Che Non Trova Dimora.
Timore Di Quell' Oppressione Mentale Che Sai...
Che T'Appartiene... Un'alibi Perfetto...
Rimanere Svegli, Il Controllo Dei Sogni, Quelli Che Sai...
Quelli!
Semplicemente un caro abbraccio....
RispondiEliminatorna presto.
Solo un abbraccio caro fratello...
RispondiEliminaMI spiace e non immagini quanto
RispondiEliminaMa sai trovare le parole giuste anche nel dolore, anzi le rendi sublimi.
Ti stringo.
E invece devi dormire e devi sognare perchè solo nella tua fantasia puoi diventare supererore di testesso e sconfiggere ciò che ti vuole uccidere, lì sarai immortale. E dopo la battaglia scenderai dalle scale, aprirai la porta e tornando alla realtà non ti sentirai più così triste e fragile!
RispondiEliminaun bacione grandeeeeeeee