Adesso che so che ne hai la coscienza,
di ciò che si nasconde dietro la mia totale libertà,
quella che mi ha insegnato,
quella che mi hai aiutato a costruire,
quella che osservavi compiaciuto,
come un tuo sogno realizzato,
col tuo romanticismo,
chiuso tra le parole di libri di grandi gesta.
Ora che sai,
che conosci le mie scelte,
come quella di tacere a te tutto il retroscena,
quello fatto di dolore,
dell'inseguimento del tale,
della follia mischiata alla rabbia,
all'inseguimento del niente,
al montare sulla punta di pale di mulino,
sventolando la bandiera della resa all'evidenza.
Ora che sai che posso "sentire",
e sai quanto mi manchi,
neanche io lo sapevo.
Ci ritroveremo seduti sull'asfalto
a parlare col tale che quella notte disperato,
tra gli scheletri delle bottiglie vuote,
sotto le arcate dei portici,
continuava chiedersi come dire a sua figlia,
che sarebbe morto.
A te che non sei fuggito nell'insegnarmi la vita,
a lui che si è svuotato alla coscienza della morte.
A me,
che da morto,
continuo a tracciare colori su queste pareti nere,
in un buio dalla prospettiva senza fondo,
dove le risposte non hanno giudizio,
dove le domande non hanno risposta,
dove vivere è trascinarsi,
anche se come allora ti sembra io stia volando.
il vento mi piace.
RispondiEliminalo sento.
scivola anche lui.
mi piace quest'urlo. questa mancanza. mi piace quando la gente accetta, sente, urla di rabbia...è la morte che graffia, sulle spalle di chi vive...non la vita!
Che siano parole urlate con dolore
RispondiEliminache siano parole urlate con rabbia
che siano parole urlate con amore
purchè siano sempre parole tirate fuori dall'anima. anche la più nera e profonda..e resto a guardare
Questa canzone fa così...
RispondiEliminati abbraccio sai, stavolta si.
E' triste sentire la mancanza di qualcuno, ma è immensamente bello sapere che l'abbiamo vissuto a tal punto che possa mancarci.
E poi io sono convinta che qualcuno attorno a noi ci sia....
Follia mischiata a rabbia, mi appartiene...ora ci troviamo seduti sul vuoto delle parole spente, tra vacuità prive di senso, allora smetti di volare, e stai fermo lì a guardare la smorfia della vita...
RispondiEliminaMC
vedo un paio di chiappe!
RispondiEliminaTremo dinanzi a questi versi che fedelmente ripercorrono ogni strada della vita. Il piacevole sgomento di chi come me si riflette in quello che scrivi e nelle verità di te che ti trascini anche se può sembrar che voli. Sono troppe le notti trascorse seduti su quell'asfalto. Certe volte penso che sia meglio tuffarsi da un ponte e lasciarsi trasportare dalle onde. Saranno loro se decidere di farmi scorrere o se portarmi a fondo.
RispondiEliminaUn abbraccio
Appare gelido questo vento, mentre sfiora la pelle per far sentire le sue urla... il suo calore.
RispondiEliminaChe dire Oren?
Leggerti rinfranca l'anima e riporta alla realtà.
Sempre in punta di piedi ti leggo e adesso che torno qui e mi affaccio tra le tue pagine, mi accorgo che mi è mancato farti visita.
Attraverso un testo... ci passano mille mondi...
Un abbraccio.
DSI