Si uniscono quei punti tracciati nel tempo,
si accorcia il distacco in quello che sarà il per sempre,
corre lungo le fibre della corda la nuova libertà,
il tempo si ferma correndo,
si calca fermandosi.
Ciò che non vedo con gli occhi,
mi viene trasmesso nei sogni,
nelle poche ore che dormo,
ciò che comunque graffia le mie sensazioni.
Piccoli richiami dal nostro alleato,
che tende la corda che lo ha costretto alla morte,
un agguato,
un tradimento.
E mentre il sonno è profondo e si appoggia sui sogni,
maschere cadono nei loro incubi,
che io non ho,
la paura non si manifesta nemmeno nell'onirico.
Si stacca la squadrata Ametista dal ciondolo,
sembra vagare nel vuoto,
ma una mano cerca di sottrarmela.
La rabbia ridona energia al mio corpo spossato,
la mia anima sgretola ogni velo.
Sbatte la porta con irriverente irruenza.
Tra i nodi di un tavolino di legno,
mischio le carte,
tre sedie vuote intorn a me.
A Voi il permesso di sedervi e giocare,
io batto banco
e il mio Voglio
è vincere.
Nessuno gioca per Perdere ...
RispondiEliminaMa a qualcuno toccherà quella Sorte.
Invocherà la Morte!
Non riesco più a commentarti.
RispondiEliminaMa ti leggo.
Tu sembri quel giocatore che ha sempre un asso nella manica, però non bara.
La voglia di vincere è quella che conta. Nel gioco, la fortuna fa il resto ;)
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