lunedì 9 settembre 2013
Ho vissuto per anni in una localitá di mare.
Amavo l'inverno,quando le spiagge erano vuote e la sabbia rimaneva umida a segnare le orme,mentre il vento tremava le ali dei gabbiani e la duna copriva la vista delle strutture.
L'acqua non sembra differente da quella dell'oceano ,dove vivo ora.É imponente,prepotente e non aspetta l'inverno per dominare con la sua presenza.
É permanente.
Il vento corre indisturbato .
Impone il silenzio.
Tutto é in secondo piano, i corpi dei bagnanti si muovono come rallentati,le loro voci sono afone.
É come se il sole bussasse alla porta per supplicare il permesso,mentre l'oceano volta continuamente pagina nel suo gioco prepotente di maree.
Dune fossili fanno da margine allo scenario,lasciando che il vento copra con le sue mani le vigne che si stendono verso l'interiore.
Mentre la palla rimbalza, presa a calci dal sorriso....
Rifletto nell'oceano il mio silenzio,che trasportato dal vento
ha risposto alle tue domande.
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Non mi sento colpito ma partecipe dell'esclusività del mare d'inverno. Completa la colonna sonora se ti va. Il captca è indispensabile?
RispondiElimina... è questa forza che io adoro !!!
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