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PECE

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ANOMALIE ARMONICHE

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venerdì 10 dicembre 2010

La realtà è in difetto

La realtà è in difetto, perchè diffida di se stessa,non riconoscendo la possibilità di qualcosa di parallelo, che in effetti, vero, parallelo non é.

Notti in cui gli occhi si chiudono a sonno e sento le risate di vittoria e di scherno mischiate ai lamenti e alle sorde richieste.
Quello che un tempo era,quello che è ancora.
Ho lasciato andare per un pò quella parte irriverente di me,ho lasciato che se ne cibassero,che la sentissero loro,completamente inerme o meglio, sbattendomene proprio.

Per vestire una maschera e scoprire quanto è facile farsela calzare a pennello,ma quanto, al fine, sia scomoda, quanto graffi con la realtà e conduca nei suoi quasi passi facili ad inciampare.
E guardarsi allo specchio e sorridersi per forza,mentre è lo specchio che ti guarda irriverente e ti dice che fai schifo,che non sei che una pessima copia di quello che eri,che è inutile che trovi scuse o appigli sul fatto che Oren è scomparso se ne è andato,
quando sei pienamente consapevole che il nome che hai dato al tuo dualismo fa parte della stessa persona.
E i graffi che hai sul viso e sulle mani, ti richiamano ogni momento e non sono di ride beffardo della sua vittoria,ma di credeva in te,di chi lamenta il tuo mancare,il tuo fottutissimo ghigno bastardo,l'essere quasi disgustoso nella ostentata sicurezza, da odiare la sua spontaneità.
E quando cerchi di recuperare senza la convinzione di farlo , il risultato è pessimo ,diventa solo una maschera differente che non fa che smacchiare il cerone della prima,per sostituirla con un'altra sicuramente peggiore, palesemente insignificante e priva di verità.
E non serve nascondersi nel tuo nero,perchè non è li che ti celi,se non nel buio,per impedire la vista della farsa,del fallimento, della mancata volontà di ammetterlo.
E allora devi decidere e lo devi fare con convinzione, senza mezzi termini e in quel momento l'ultima unghia che penetra nella tua pelle da quella realtà non ammessa,ti sveglia enon apri gli occhi sbalordito a quello che sta accadendo,perchè ne sei totalmente consapevole di cosa è stato e di cosa è.

E ti rendi conto di essere arrivato fin qua ,distruggendo ciò che avevi di caro,
frantumando ciò che di prezioso ti era stato donato
e di cui dovevi avere custodia e le lacrime nascoste della tua vergogna macchiano il tutto , senza lavare via niente, accorgendoti che ciò che avevi inciso sulla sua pelle sei riuscito a distruggerlo e che non serve a nulla cercare di distribuire le colpe,perchè è solo la tua.

E mentre le mie labbra si allargano in un rigenerato ghigno strafottente,sento l'attrazione della mia anima, il bisogno di riscattarla, di riaverla,stringendo tra le mani quella che ho frantumato,affinche i cocci incidano i palmi delle mie mani e ne esca il sangue che mi rivive.
E rivedo i contorni di quella porta sulla parete,che mi seguono ovunque,i lamenti si assordano,le risate si alzano ancor più vittoriose.
Là dove il bene giudica che sta il male,
voglio fare il mio trono e invertire il giudizio,
che sia il male che giudichi il bene,
cosa cambia?
Entro ed esco da dove voglio.
Ancora ...
Si sa ,sono vendicativo.
Aspiro a diventare Diavolo.



3 commenti:

  1. Ho letto il tuo post e mi sono in parte ritrovata nelle tue parole. Vivo in costruzione di maschere che poi vengono distrutte. Ma non è il rossetto rosso fuoco e il trucco scuro a fare di me la persone che sono, lo specchio purtroppo non mente, riflette esattamente ciò che io cerco di nascondere. Non si può vivere nascosti, non ci è consentito e bisogna, forzatamente, scontrarsi con la realtà.
    A presto, buone feste

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  2. Sento un qualcosa di familiare nelle tue parole...porto da troppo tempo una maschera che non mi rappresenta più...il coraggio di toglierla per tornare a vedere i propri lineamenti...liberarsi...un saluto a te "poeta"...

    RispondiElimina

Ehi,tu che ti senti colpito da quello che scrivo,tu che a volte ti senti il bersaglio delle mie lame...
sappi che la cosa mi fa molto piacere