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PECE

PECE
La logica si infrange quando non si ha voglia di staccarsi, quando il bisogno e' quello di rimanere aggrappati

ANOMALIE ARMONICHE

ANOMALIE ARMONICHE
SE lO RITIRNI NECESSARIO SONO, MMMMM, SIAMO ANCHE QUI

lunedì 22 novembre 2010

The only aphrodisiac I need is your voice
Hearing you speak my name
Beckoning me to answer
Telling me you want me
So I tell you that you're the answer to every question I've ever had about love

La pelle parla,
col suo odore,
mentre risentire il suono della tua voce
si appoggia tra i lembi del silenzio
e corre sul mio corpo come una mano aggrappata alla mia carne.
Ascolto con le mie dita le tue parole,
premendole su di te,
facendole scivolare lungo le tue gambe,
rincorrendo il percorso dei tuoi sensi,
lungo i sentieri tracciati dalle gocce della tua indecenza.

Without words I use my tongue to tell the tale of us
Tracing your shadowscape
Kneeling before you my eyes feast upon your masculinity and
All its divinity and I praise you
Because all of that is for me


I begin to indulge myself of your delicacies
Digesting semi-sweet dark chocolate decadence as it melts
Dripping down my chin
Your taste is something Godiva couldn't re-create

Lungo gli orli della stoffa,
che copre la tua femminilità,
trasudando il piacere tra le maglie del tessuto,
valicandoli per toccare la tua pelle,
per riempire le mie mani di te,
per darti la coscienza di essere donna,
per marcare le curve del tuo essere,
di quelle linee,
che a volte si sbiadiscono nell'aria,
che ora tingo di nero coi miei denti
e di rosso con la mia lingua.
Tenendoti salda,
seguendo il tuo tremare,
il fluttuare nell'aria delle nostre vesti,
che cadono a terra,
che contrasta con la rapidità
con cui ce le strappiamo.
Needing every atom of your anatomy
Necessity is placed upon me knowing you are the source of my serendipity
Dipping in and out of me stroking more than my consciesness
Subconsciously I find myself rewinding our love scenes
In my daydreams
Seeing that face you make when you're making me cum
And it makes me want you right there and then


Thinking of you in inappropriate places I get
Tingling sensations in private locations where I wish to be caught between a rock and your hard place

Addosso.
Adesso.
Mentre i nostri corpi fondono i loro confini.
E la furia incalza sul desiderio che implora,
riempiendo ogni vuoto
con il suono delle nostre voci che lega,
come corde che ci avvolgono,
strappandoci la pelle,
come una forbice,
che ritaglia scampoli di silenzi,
di omissioni scontate,
che pesano sulla nostra essenza.

As wetness develops my legs begin to open and my spot turns to a backdraft and all I want you to do is extinguish it
You know my body like the back of your hands
And touch me and send me into ecstacy


My thighs quiver in anticipation of deep penetration which gets me high
Body rising
Sweating
Panting
Make-up melting
Pulling my hair and
Scratching my back
I get a temporary case of tourettes because all I can say are four letter words in a four octave-range screaming your name

Aye papi.... "You are so big and so hard, you give it to me so good, you are my mortal sin."

Esplosione di Noi,
che ci scivola dentro,
che corre come cera su una candela
lungo il mio possederti.
E tutto sgorga ,
come le parole che rompono il silenzio,
che saltellano sulle nostre labbra,
che usi per avvolgere la mia pelle,
nutrendoti dell'essenza di noi,
scendendo sino alla base per ritrovare l'apice,
su quelle gocce che colano sulle mie labbra.

I see your tongue pink between your lips and I want it between mine
And I struggle
As you lick torturing me
I try to get away but
Not really


Running out of room begging for more up against the wall that has been scuffed by my stilletos
Again
You pry apart my thighs and tell me to be still
And I willingly submit to you because I love the way you dominate me
Demanding that I cum for you so I do as I'm told


You've molded me so I'm good to no-one else but you
You've conquered this once orgasmicless world and multiplied it
Again and
Again

My face radiates with after-glow
My pillow scented by you
A fragrance which haunts me
My room smells of the best sex


Covered in body prints and finger prints and you above me
Your name written indelibly upon my body in your genetic history

Due lingue diverse di unico corpo
che si scambiano l'essenza di Noi.


venerdì 19 novembre 2010

I will eat you alive


There's a gap in between
There's a gap where we meet
Where I end and you begin
And I'm sorry for us
The dinosaurs roam the earth
The sky turns green
Where I end and you begin




Necessito ancora di scendere,
non sono arrivato troppo in basso,
anche se lentamente le pareti di questo abisso prendono forma,
quella sagoma che manca tra il divano e te.

E le parole che entrano dalla mia schiena,
che cadono come leggere foglie che il mio vento non culla,
quei richiami alla realtà a cui ho chiuso le porte,
rimanendo sospeso su una nuvola senza sostegno,
impigliato in castelli di sabbia,
che crollando si infrangono su di te,
sule mancate attenzioni,
che come grandine ti cadono addosso ,
a te che non hai protezione
ed io che ho allargato la stretta della nicchia avvolgente.

E le labbra si tirano un attimo accennando un sorriso,
la mano si allunga a cercarti,
le sorde risate al di là del muro si fermano ancora,
apro gli occhi scavando tra la nebbia,
riconoscendoti al tatto,
e le sensazioni corrono lungo la mia mano,
iniziando a scavare nella mia pelle
con le unghie del mio giudizio.

Quelle che rigano il mio viso non sono lacrime,
ma gocce di caffè che avevo dimenticato,
quelle che correndo sulla nostra pelle,
accarezzano l'anima,
la rapiscono strappandola,
attraversando le labbra,
riempiendomi la bocca del sapore di te.



There are no more lies
I will eat you alive

lunedì 15 novembre 2010

Niente trucco, per me,
Via le luci, stasera…
Che ha guardarti, negli occhi,
Sia la faccia, mia vera!
Niente trucco, per me,
Perché tu, creda, ancora…
Che quest’uomo, sia un uomo…
Non la tua bestia rara!


Un ulteriore sguardo alle porte,per verificare ancora meticolosamente che siano serrate.
(Che cosa ho poi io di meticoloso, che ho sempre calpestato senza badare bene a chi mi stava sotto?)
Il teatro è un non teatro oggi anche se si terrà la rappresentazione.

Nessuna musica.
Nessuna luce.
Silenzio.
Per sentire se il calzare dei passi del pensiero,
possano infrangersi sull'assito del palco e farlo scricchiolare,
come era solito fare ,
davanti a bocche aperte,sbalordite e compiaciute senza saperne il perchè.
I drappi sui loggioni si perdono nel buio della sala,
immobili,
come se il tempo si fosse fermato,
per lasciare spazio a questa rappresentazione in maschera.
Goffo tentativo da guitto,
incapace di vestire questo ruolo,
lavorando su un copione,
quando improvvisare è sempre stata mia prerogativa.

Ma stasera avremo un monologo,
sia dall'attore che dal pubblico.
Un unica persona che veste due ruoli,
quello dell'oratore e quello dell'ascoltatore del silenzio.

Come un mangiatore di spade lascio scendere una lama all'interno di me stesso,
fino al fondo,
dove non servono chiavi.

Oltre l'inferno.

Là dove posso giungere solo io,
perchè la mia essenza la posso condividere,
ma rimane sempre mia
e quando si perde la cognizione di averla,
rimbalzano sulla pelle le parole di chi ti ricorda come eri
e fa male pensare che è come sei,
eppure non riesci a rivederti.
Scendo sul filo della lama attraverso me stesso,
scrollando da me il sangue che stilla al taglio del passaggio,
su specchi che non riflettono nulla,
neppure le ombre silenti e rabbiose.
E da dietro la porta sul muro sento le risate lontane di scherno di chi ha atteso questo momento
Impossibile riflettere la non realtà in cui ho voluto immergermi,
perdendo la cognizione di essere,
eppure sono.
Tenendo premuto Oren sul fondo perchè non esca,
chiuso nel bosco che mi manca ,
sospeso sul suono del canto di un grillo,
sbiadendo i colori del mio arcobaleno,
inseguendo vaghi bagliori che riflettono il buio.




Nero, non è Nero_Catrame
è l'assenza di colore,
del brio che mi ha sempre animato,
del passo sicuro su lame taglienti,
del coraggio di guardarle,
del sorriso irriverente di quando tagliano.
Non posso tendermi una mano per recuperarmi.
Mi sto andando a prendere per ritrovarmi.